Innovazione: fantasia, legge e narcisismo

L’Italia che innova ma non comunica in un e-book di Codice Internet presentata e rappresentata al Digital Café.

Un condensato d’esperienza nell’innovazione tecnologica e relativa comunicazione ha animato il quarto dei cinque incontri di Digital Café, l’area dedicata alle nuove tecnologie organizzata da Marina Bellini nel corso della IX Fiera della piccola e media editoria di Roma.
Sessantasei importanti influencer e innovatori hanno voluto condividere le proprie opinioni e previsioni per il futuro dell’innovazione su Innovation Cafè, area del portale Next Open Innovation, un progetto di Codice Internet.
“D’innovazione in Italia ce n’è molta ma non siamo bravi a raccontarla”, ha dichiarato Marco Montemagno in collegamento Skype da Londra, “ed ecco da cosa è nato questo progetto” . Marco è ben noto nella divulgazione Ict grazie alle sue attività, tra le quali Blogosfere, ioReporter e Codice Internet.
Gli fa eco Raffaele Sabbadini, responsabile del portale Nextinnovation.it di Telecom Italia: “Siamo partiti già nel 2008 con iniziative e servizi che oggi hanno avuto successo ma che allora erano agli inizi, per vivere con i nostri frequentatori tutte le fasi dell’innovazione, compreso il suo stesso futuro” .
“La comunicazione è essenziale per la vita dell’innovazione e triste è colui che non può usare la sua fantasia” ha sostenuto a sua volta Leo Sorge, presentatore dell’evento, nell’introdurre gli ospiti.
“Sono una giornalista che crea ponti tra ricerca, società ed impresa”, ha detto Elisabetta Durante, compresa tra i 66 e panelist al Digital Café; “nel lavoro l’innovazione viene per prima e per una giornalista è strettamente funzionale: se non serve non si usa” .

Assuefazione, accelerazione e stress
Dal punto di vista cognitivo, l’innovazione -anche quella legata al web- modifica l’individuo. “Negli anni la tecnologia sta accelerando la sua stessa fruizione, aumentando le aree cerebrali contemporaneamente attive” , ha spiegato Marco Longo, medico e psicanalista; “man mano che gli strumenti si antropomorfizzano, l’attrazione è maggiore e ci si rimane attaccati di più” .
Marco è fondatore del sito specialistico Psychomedia.it con il quale segue il cambiamento dei processi cognitivi e relazionali durante un processo d’innovazione.
“Internet va studiata come gruppalità, ovvero nella molteplicità della mente umana”, riprende; “se ci facciamo prendere da strumenti più veloci alteriamo il nostro tempo interno, generando uno stress anche leggermente maniacale del quale non ci rendiamo conto” .

La normativa è al centro
“L’innovazione è un mezzo per giungere dove nessuno è giunto finora e chi la propugna deve crederci fino in fondo” , garantisce Roberto Chibbaro, trentatreenne imprenditore tecnologico che vanta anche una collaborazione con Google Usa.
Un esempio di fiducia nell’idea è la sua community votailprof.it, dove gli studenti giudicano i docenti. “Abbiamo avuto 4 querele” , dice Roberto, “e credendo in noi ne siamo usciti: il sistema ha tenuto” ed ha fruttato una partnership con Moltomedia Mediaset. Roberto è anche un rappresentante del sud più profondo, dato che nato a Catania oggi vive a Ragusa, a sud di Tunisi, senza che ciò rappresenti uno svantaggio.
“Dal punto di vista legale una cosa è informare, un’altra è comunicare” , intendendo la prima come contatto da uno a molti. E’ questo il parere di Massimo Melica, avvocato e fondatore dell’Associazione Innovatori, che ha proposto la Carta Etica Digitale. Ovviamente si scivola sull’attualità, ovvero il caso Wikileaks: “secondo me tra informazione e libertà d’espressione c’è un limite, così come tra rivelare segreti di Stato e metterli on line” , dice Massimo. Ma il risiko della legalità è messo a dura prova dall’innovazione, anche nel mondo del cinema e dell’immagine, digitale ovviamente. “Nel Machinima si usano molti ambienti 3D tra i quali quelli dei videogiochi, dove spesso gli ambienti si ricavano craccando il software dei giochi e riusandolo a proprio vantaggio” , spiega Adelchi Battista, scrittore ed autore, nel 2007 realizzatore di Thetidia Commection, uno dei primi -se non il primo- film italiano girato in Second Life; “questa è una ibridazione oggi impossibile dalle leggi sulla proprietà intellettuale” .
Sperimentazione, fiducia e rispetto delle leggi sono quindi necessarie per gli innovatori. Ma c’è un suggerimento ancora poco noto? “Nell’innovazione c’è un aspetto narcisistico e uno sociale” , ha sorriso Marco Longo, “ed è necessario che prevalga il secondo” . Come accade in Rete.

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