Innovation Forum: l’Ict solo uno dei problemi italiani

Giacomo Vaciago apre l’evento organizzato da Idc ricordando che la mancanza di meritocrazia è uno dei problemi principali del Paese

Inizia con un elogio della meritocrazia l’Innovation forum di Idc. Quasi a sottolineare che i problemi italiani non sono solo tecnologici Giacomo Vaciago, economista e presidente del Forum dell’innovazione digitale che si è aperto ieri a Milano, ha ricordato come la mancanza di un sistema meritocratico all’interno del mondo della scuola sia una delle questioni, che affliggono l’Italia. “Meritocrazia – ha affermato ricordando la definizione che si utilizza in Finlandia – significa che la performance apprenditiva degli studenti non dipende dalla famiglia”. Ma non c’è solo la scuola. L’altra regola da seguire prevede l’utilizzo delle migliori tecnologie esistenti. “Solo che noi le abbiamo aggiunte alle vecchie procedure” e alla fine il risultato, soprattutto per quanto riguarda la Pa è pessimo.


In questo quadro generale si inserisce il rapporto di Idc sull’innovazione che punta sull’Ict come sviluppo sostenibile. Secondo Roberto Masiero, presidente Emea della società di ricerca, la scuola deve produrre un maggior numero di laureati in discipline tecnico-scientifiche. La ricerca deve essere incentivata. “Deve esserci maggiore benzina nel motore del pubblico, ma soprattutto dl privato”. La produttività è il problema centrale. Dal 2000 al 2006 l’Italia è scesa dello 0,4%. “Da aggredire” ha affermato con forza Masiero è poi il fenomeno del digital divide ricordando che il Wimax non sarà la panacea di tutti i mali.


Per questo bisogna sostenere le politiche per l’innovazione che devono avere una stabilità a lungo termine. Tradotto, significa che Industria 2015, il programma varato dal ministro Bersani, non deve essere accantonato anche in caso di arrivo la governo della compagine guidata da Silvio Berlusconi. E poi occorre incrementare gli investimenti in ricerca.


Tre le priorità indicate da Masiero. L’infomobilità, l’uso di tecnologie Ict e sistemi nei trasporti, l’efficienza energetica e il made in Italy per il quale è necessario non sottovalutare l’importanza delle tecnologie per il rinnovamento di prodotti e servizi il cui contenuto di intelligenza Ict è sempre più elevato.

Da parte sua Jacques Attali, presidente della omonima Commissione istituita dal presidente francese Sarkozy, ha ricordato che l’Italia ha gli stessi problemi degli altri Paesi europei con in più una grande debolezza dello Stato (In Francia invece ce n’è troppo, ha osservato) e un digital divide preoccupante che non bisogna sperare sarà risolto dall’intervento dei privati. Ci vuole un po’ di Stato.

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