Innovare e trasformare per dare slancio al business

Il sistema produttivo e distributivo impone tempi sempre più ridotti, per cui le imprese devono diventare più agili e capaci di differenziarsi. Il supporto di Sap va in questa direzione

Un concetto prevale su tutti: business network transformation. È con queste tre parole che al Sapphire, Henning Kagermann, Ceo di Sap ha delineato la propria strategia per il futuro. «Il sistema produttivo e distributivo impone tempi sempre più ridotti – ha detto -. La business agility ma, al contempo, la differenziazione diventano fattori determinanti coinvolgendo, necessariamente, anche i solution provider».

Integrazione, dunque, e collaborazione. A voler parlare con accento tecnologico, il tutto si traduce in Soa. Il linguaggio del business, per Kagermann, è fatto di servizi, di processi modulari, di evoluzione (ma non distruzione) degli Erp, di innovazione. Su molteplici livelli: dai processi aziendali, al taglio stesso delle aziende, ai player presenti sul mercato.

E per ottenere innovazione bisogna prima di tutto configurare le esigenze che, in Sap lo ribadiscono, sono simili in tutte le imprese, quello che cambia e differenzia le Pmi (per il vendor tedesco un comparto che accomuna le imprese al di sotto dei 500 milioni di euro di fatturato) dalle grandi sono le risorse, sia umane che economiche. Ecco, quindi, che per il prossimo futuro, guardando al traguardo temporale del 2010, Sap promette un’innovazione nella sua Business Suite con nuovi componenti applicativi, per ora non meglio specificati, anche se un nome torna su tutti: A1S, ritenuto un vero e proprio evento più che un semplice prodotto. Basata su Netweaver e attesa per il prossimo anno (è ora in fase finale di testing), questa soluzione on demand vuole essere l’evoluzione di All-in-one, cui si andrà ad aggiungere per rafforzare la presenza di Sap tra le Pmi.

La suite, che sarà proposta secondo un modello di tipo hosted/software as a service, si rivolgerà a quelle aziende che hanno l’esigenza di disegnare in autonomia i propri processi e le proprie applicazioni e che Clara Covini, direttore Pmi di Sap Italia, posiziona, in linea generale, al di sotto dei 200 milioni di euro, «anche se la vera chiave di lettura è data dagli elementi di business di ognuna». Quello della Pmi è un mercato in crescita a livello Emea e, sicuramente, molto importante per Sap, che conta il 65% dei propri clienti e il 30% del fatturato software proprio in quest’area, per la quale, continuando a guardare al traguardo del 2010, il vendor tedesco si prefigge di raggiungere i 100.000 clienti e i 75 milioni di euro. Per farlo, il management della società focalizzato sullo Small and medium market pone l’accento su efficienza, continua innovazione e riusabilità delle soluzioni, destinate a creare tra i clienti soddisfazione e competitività. Un grosso aiuto verrà anche dai partner e dal modello modulare di go to market, in Italia già rodato, all’estero impostato da circa un anno. Nel nostro paese, comunque, si attende un’accelerazione, a cui contribuiranno anche le Soa. «Xi e Netweaver sono da tempo diffusi in Italia – spiega Covini -. La tematica dell’integrazione è molto sentita, quindi le Pmi sono sensibili alla questione, anche se vanno spinte e motivate». Di realtà, invece, si può iniziare a parlare per i clienti italiani di taglio enterprise. «Nel 2007 – dice Alessandro Giaume, direttore Large E-nterprise Sap Italia -, sono partiti alcuni progetti charter, da parte di quelle aziende di altissimo profilo che, con l’obiettivo della convergenza operativa, avevano già compiuto scelte tecnologiche orientate alle Soa».

Si tratta di integrazioni e non di sostituzioni, per salvaguardare gli investimenti fatti, che, però, fanno ben sperare. «Dei nostri cinquanta principali clienti – prosegue Giaume -, la maggioranza ha laboratori aperti e quasi il 15% ha progetti attivi». In questo modo, anche l’Italia può allinearsi a quanto dichiarato dal management internazionale di Sap, che ha individuato nelle grandi imprese un segmento in crescita, insieme ai settori verticali dei servizi finanziari, del retail e della Pa.

«Il margine di incremento – continua Giaume – è dato proprio dalle opportunità fornite dalle Soa per la reingegnerizzazione dei processi». In particolare, in Italia, sono le banche e la Pubblica amministrazione ad essere sotto la lente di Sap, mentre il manifatturiero è più legato alle singole propensioni del management.

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