Inkjet al posto delle laser

L’ecocompatibilità delle stampanti Epson si basa su una scelta tecnologica

“Economia fa bene all’energia” è lo slogan più volte ribadito da Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia per descrivere la strategia dell’azienda per il breve-medio periodo. Difatti, i temi chiave di un forum organizzato di recente dalla società sono stati quelli dell’ecocompatibilità e del risparmio energetico. Non per moda, ha sottolineato il manager, bensì per precise direttive aziendali. La società ha iniziato una trentina di anni fa a prestare attenzione all’ambiente e, oggi, è diventata una pratica consolidata. Il riciclo e il riutilizzo dei componenti giocano, quindi, un ruolo di primo piano. Ed è proprio attraverso i prodotti che la società giapponese intende trasferire alle imprese il proprio impegno nei confronti dell’ambiente, portando le diverse realtà aziendali a disporre di “uffici sostenibili”. Tra gli obiettivi verdi fissati dalla casa, l’impegno più stringente è quello profuso nel contenimento delle emissioni di Co2 prodotta, agendo sia lungo il ciclo di vita dei prodotti che sulle attività. «L’innovazione tecnologica rappresenta un fattore chiave nel processo di risparmio energetico, dal momento che il consumo delle inkjet è stato ridotto del 73% negli ultimi mesi e quello delle stampanti del 90% negli ultimi 10 anni – sostiene Pizzocri -. Il taglio del 90% delle emissioni di Co2 relative al ciclo di vita dei prodotti da qui al 2050 e la completa eliminazione dei gas che causano l’effetto serra sono le nostre priorità». Questo intento si è tradotto in una nuova strategia commerciale, che ha come obiettivo proporre l’impiego di stampanti a getto d’inchiostro al posto delle laser. Così è nata la nuova linea Business Inkjet, costituita dai modelli, B300 e B500Dn, ma destinata ad ampliarsi (si parla di multifunzione) nel breve futuro. Per definire su quali aspetti concentrare la progettazione delle nuove stampanti, Epson ha intervistato direttamente gli utenti: si è recata presso i responsabili It è ha chiesto loro cosa apprezzassero nelle stampanti laser in uso in azienda. I quattro aspetti chiave sono risultati affidabilità, facile integrazione nell’infrastruttura It, bassa manutenzione ordinaria ed elevati volumi di stampa. A fronte di questi dati, Epson ha realizzato due macchine (si differenziano per il fatto che la 500Dn dispone dell’unità duplex e dell’interfaccia di rete), capaci di produrre 37 pagine al minuto, in nero e a colori, e fino a 20.000 stampe al mese. Le quattro cartucce (il nero e i tre colori) contengono inchiostri a pigmenti e consentono un’autonomia di 8.000 stampe. Una nuova tecnologia permette di avere gli ugelli sempre puliti, evitando ritardi o rallentamenti causati da eventuali operazioni di pulizia. Prestazioni a parte, gli aspetti che sottolinea Pizzocri sono il contenimento della spesa energetica e quello del costo copia. Le nuove Inkjet, secondo Epson, consumano il 95% di elettricità in meno se confrontate con una laser di pari livello: si parla di 32 Watt contro una media di 800 W. Sul versante dei costi per copia, invece, la stima del vendor indica un risparmio di circa un terzo. Dati alla mano, la società ha messo a confronto i costi sostenuti nell’arco di tre anni con una business a getto d’inchiostro e con una laser della stessa fascia di costo, la Acculaser Ac 2600, considerando una stampa di circa 2.000 pagine al mese: le getto inkjet hanno fatto registrare un risparmio di circa 2.500 euro. La B300 e la B500Dn sono in vendita da giugno: costano, rispettivamente, 306 euro e 522 euro Iva esclusa e sono previste anche proposte attraverso programmi di costo copia.

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