Informix ritrova la via degli utili

Il 1997 di Informix si è chiuso, com’era facile prevedere, in perdita. Ma l’andamento dell’ultimo trimestre lascia ben sperare su un rapido recupero di profittabilità e forza di mercato. I 9,2 milioni di dollari di profitto netto del quar …

Il 1997 di Informix si è chiuso, com’era facile prevedere, in perdita. Ma l’andamento dell’ultimo trimestre lascia ben sperare su un rapido recupero di profittabilità e forza di mercato. I 9,2 milioni di dollari di profitto netto del quarto periodo ’97, infatti, rappresentano il primo "nero" dal 1995 e sono stati ottenuti, secondo il management della società, con sei mesi d’anticipo rispetto ai piani previsti. Il fatturato, per converso, è calato da 216,8 a 181,2 milioni di dollari. L’anno fiscale, invece, si è chiuso con una perdita complessiva di 357,3 milioni di dollari su un fatturato di 662,3 milioni di dollari.
La ripresa ha sorpreso gli analisti e appare tanto più sorprendente se si considera che nel trimestre precedente era stata registrata una perdita di 110,5 milioni di dollari. Il Ceo, Robert Finocchio, subentrato a Phil White in estate, ha rilevato come questi risultati siano il frutto della drastica politica di ristrutturazione e dei conseguenti tagli di costi messi in atto nel corso dell’anno. Va anche ricordato che Informix ha pagato il prezzo di un’errata contabilizzazione degli ordini negli ultimi due anni e che, al di là dei tagli di organico, è stata rivista anche una politica produttiva che il precedente management aveva eccessivamente sbilanciato verso una tecnologia object relational ancora un po’ immatura per il mercato database. Finocchio ha avvisato di non ritenere l’azienda ancora del tutto "fuori pericolo" e che occorreranno altri trimestri positivi prima considerare del tutto stabilizzata la situazione.
Nel quarto periodo ’97, è stata l’Europa a guidare la riscossa, con un incremento del 47%. Gli Usa sono cresciuti del 6% e anche la disastrata situazione della regione asiatica non ha inciso nel bilancio Informix (+5%). Per politica aziendale, non vengono rilasciate cifre sulle specifiche realtà locali, ma, secondo stime, la filiale italiana dovrebbe aver chiuso con un fatturato nell’ordine dei 30 miliardi di lire.

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