Informix in difficolta, in Italia un po’ meno

Tornano i tempi di travaglio in casa Informix, dopo un periodo che era parso di lento recupero. Con una mossa rapida e sorprendente, il presidete e Ceo, Jean-Ives Dexmier, è stato "dimissionato" e al suo posto è stato nominato P …

Tornano i tempi di travaglio in casa Informix, dopo un periodo che
era parso di lento recupero. Con una mossa rapida e sorprendente, il
presidete e Ceo, Jean-Ives Dexmier, è stato "dimissionato" e al suo
posto è stato nominato Peter Gyenes, in precedenza chairman e Ceo di
Ardent, azienda acquisita lo scorso anno da Informix. Apparentemente,
il nuovo capo sembra intenzionato a proseguire lungo la strategia
perseguita dal proprio predecessore e che poggiava su un’opera di
transizione da società specializzata nei database a Net company. La
promozione di Gyenes lascia intendere l’intenzione di accelerare il
processo di integrazione di Ardent, che è stato finora più lungo del
previsto.
Dexmier ha pagato per i recenti negativi risultati finanziari. La
società ha fatto sapere di attendersi per il secondo trimestre un
fatturato fra i 240 e i 250 milioni di dollari, comunque in calo
rispetto ai 250,6 milioni di un anno fa. Allo stesso modo, l’utile
per azioni oscillerà fra 1 e 3 cent, mentre dodici mesi orsono era
stato di 6 cent.
In un contesto problematico a livello corporate, la realtà italiana,
secondo quanto affermato dall’amministratore delegato, Enrico
Durango, si differenzia in positivo: "Abbiamo realizzato
l’obiettivo di fatturato previsto per il trimestre e siamo cresciuti,
nel primo semestre, del 23% rispetto allo scorso anno"
, ha
sottolineato Durango. Anche l’integrazione di Ardent, a livello
locale, sembra essere in linea, grazie alla collaborazione attivatasi
con il distributore Datamat. Durango ha anche evidenziato il varo dl
programma i.Alliance.2000 per le terze parti, l’istituzione (a Milano
e Roma) degli i.Economy.Labs e l’apertura di un nuovo ufficio a
Torino.

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