Infomobilità, un mondo in attesa di applicazioni

Nel business del domani, l’Ict farà la parte del leone. Se ne è parlato al primo European Mobility Forum di Torino

Sarà l’Its (Intelligent Transport Systems and Services), o più semplicemente l’infomobilità, uno dei business più interessante dei prossimi anni. Una tematica molto complessa questa. Un mix di sistemi e servizi in cui l’Ict farà la parte del leone. Dai centri di controllo agli apparati di bordo, dalle infrastrutture distribuite sul territorio ai sistemi satellitari. E tanto, tanto software. Il tutto per migliorare l’efficienza, la qualità e la sicurezza della mobilità dei veicoli, delle persone e delle merci. Una galassia costellata da infinite applicazioni: dalla gestione del traffico urbano alla diffusione delle informazioni all’utenza in movimento, dalla gestione del trasporto pubblico al telelavoro, dalla riscossione automatica dei pedaggi ai sistemi avanzati di anticollisione.


Un business, quello Its che, secondo alcune stime, si attesta in Europa a circa 2 miliardi di euro (630 milioni in Italia). Negli Usa vale quasi il doppio. E le previsioni sono tutte rosee: secondo gli esperti, la diffusione di soluzioni a supporto della mobilità raddoppierà nei prossimi cinque anni.


La fetta più grande della torta spetta ai sistemi di gestione del traffico (65%), mentre a dividersi il resto sono i sistemi di pagamento elettronico e le altre soluzioni a supporto del trasporto pubblico.


Il piatto, dunque, è ricco ma occorre fare in fretta. Bastano alcuni dati per capirlo. In Europa (fonte Eu) i danni derivanti dalla congestione stradale ammontano a circa 100 miliardi di euro all’anno, l’1% del Pil. In media trascorriamo in auto un’ora al giorno, un terzo del tempo a causa degli ingorghi. Per non parlare dell’inquinamento e dei costi sociali. Ogni anno sulle strade europee muoiono 40.000 persone (1.700.000 i feriti). Gli incidenti stradali costano all’Europa circa 200 miliardi di euro all’anno.


La situazione è grave e peggiora ogni giorno di più. È per decidere il da farsi e scoprire cosa bolle in pentola che si sono incontrati di recente a Torino i principali esperti internazionali di mobilità sostenibile di fronte a una platea di 500 persone. Il primo European Mobility Forum, (organizzato dalla Camera di Commercio, Torino Wireless e Idc) ha soprattutto messo in evidenza l’estrema complessità del problema, ma ha anche lasciato spazio a qualche speranza. La data di svolta, secondo Francisco Ferreira della Commissione europea, è il 2010. L’imperativo è ridurre drasticamente i costi e dimezzare il numero degli incidenti mortali. E così, tra le varie iniziative che la commissione ha in cantiere, spuntano due nuovi progetti Ict: veicoli intelligenti e servizi di mobilità (budget 57 milioni di euro), Cooperative Systems (48 milioni).


Progetti Ict incentrati sul triangolo veicolo-guidatore-infrastruttura sono in corso un po’ ovunque: da Atene ad Amsterdam, da Stoccolma a Berlino. In Italia la regione più attiva in questo campo è il Piemonte. Un centinaio le aziende e i centri di ricerca coinvolti, 40 i progetti Its in fase di sviluppo, 20 i milioni di euro investiti.


Secondo Roberto Mastropasqua, direttore ricerche Idc Italia nell’area Telecom Internet e Media, «in Europa è decollata una nuova domanda di servizi e soluzioni tecnologiche per assicurare mobilità sostenibile nelle nostre città ed è in atto un processo sempre più articolato e sofisticato la cui crescita non sembra registrare battute d’arresto». E a supporto di questa tesi cita un dato significativo: nel quinquennio 2004-2009 gli investimenti in infomobilità da parte delle sole amministrazioni locali stanno crescendo in media a un ritmo del 17% all’anno. Qualche barlume di speranza, infine, arriva anche dal mondo politico di casa nostra. Se tutto filerà liscio, a settembre verrà presentato ufficialmente il piano strategico nazionale Its. Questo, almeno, è quanto ha promesso Roberto Nenzi di Tts Italia, l’Associazione Nazionale per la Telematica per i Trasporti e la Sicurezza. La bozza del piano, commissionato lo scorso anno dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sarà pronta entro fine giugno.

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