Infoday: come essere protagonisti nel glocal

Presentato a Milano il programma europeo Erasmus per giovani imprenditori. L’obiettivo Ue è dare alle province un ruolo di primo piano nella nuova economia.

Non poteva che tenersi nel medesimo giorno in cui è stata inaugurata la seconda edizione della Settimana Europea delle Pmi, il primo Infoday sui programmi europei di interesse per il milanese. Al cospetto di un nutrito parterre di personalità politiche ed enti istituzionali, l’iniziativa promossa e ospitata presso la sede della Provincia di Milano, è solo una delle giornate informative che l’attuale amministrazione di Palazzo Isimbardi intende offrire in collaborazione con Spazio Europa Upi-Tecla di Bruxelles, Upl-Unione province lombarde e con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano.

A farne menzione per primo è Leonardo Kosarew che, in qualità di direttore relazioni internazionali della Provincia del capoluogo lombardo, sottolinea come si tratti «di una giornata importante, in quanto rilanciamo le attività del nostro Ufficio Europa, che si occupa dei bandi e dei progetti europei». Fra questi, in qualità di strumento e strategia a supporto della crescita, della competitività e dell’innovazione nell’Unione europea, c’è: Erasmus per giovani imprenditori, un programma europeo concepito alla luce della strategia di Lisbona ed Europa 2020 per aiutare chi ha costituito un’azienda negli ultimi tre anni o sta avviando una start up, ad arricchire le proprie esperienze trascorrendo da uno a sei mesi presso imprese dirette da altri imprenditori esperti e operanti in altri Stati membri dell’Ue.

Lo scopo? Imparare a gestire e sviluppare il proprio business calandosi all’interno di una cultura imprenditoriale, che non è quella del proprio Paese di appartenenza, al fine di rafforzare l’internazionalizzazione e la competitività di nuovi potenziali imprenditori. Ma anche un’opportunità per ribadire ruoli e funzioni delle Province sul fronte della crisi economica. I medesimi sottolineati da Andrea Pieroni, presidente di Tecla, associazione che raggruppa circa 40 province dislocate in tutta Italia, e che come «struttura di service sulle politiche comunitarie e internazionali dell’Unione delle province italiane» rivendica un ruolo di internazionalizzazione dei territori e dei sistemi economici locali.

Così, se è vero che serve più Europa, «ossia occorrono regole chiare e condivise da tutti – spiega ancora Pieroni -, è altrettanto vero che in questa logica i governi locali, quali regioni, province e comuni, hanno un ruolo decisivo per far crescere e sviluppare una coesione territoriale complessiva a livello europeo, che coinvolga anche centri universitari e di ricerca». L’idea è, infatti, quella di province che, in qualità di attori intermedi, siano in grado di compiere una sintesi di una pluralità di territori e di diverse entità nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di una rafforzata coesione sociale «per far crescere la capacità delle nostre piccole e medie imprese di affermarsi su scenari internazionali con azioni sempre più ampie e coordinate».

E mentre emerge chiaro il tentativo di invertire la tendenza che, ancora nel recente passato, ha posto gli enti locali ai margini dei processi di governance nelle politiche di internazionalizzazione, dall’altra ci si interroga sulla possibilità di estendere l’esperienza di un progetto come Erasmus per giovani imprenditori” anche al personale delle Pubbliche amministrazioni locali al fine di abbattere, attraverso il confronto con altre realtà, lentezze burocratiche che caratterizzano le nostre strutture locali «chiamate sempre di più – conclude Pieroni – a essere in sintonia con la necessità di realizzare investimenti produttivi in tempi europei grazie a professionalità specifiche che possano sostenere i percorsi di internazionalizzazione anche degli enti locali».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome