In visita agli stand di Von Europe

Reportage dalla manifestazione dedicata al VoIp e alle tecnologie collegate. Avanza la convergenza e si afferma l’open source.

Più di 2.500 visitatori, provenienti da almeno 65 paesi in rappresentanza di 1.000 aziende; 60 comunicati stampa e annunci esclusivi. Questi numeri hanno reso Von Europe (acronimo di Voice on the Net), che si è tenuta a Stoccolma lo scorso maggio, la manifestazione più importante per il VoIp (Voice over Ip) e le tecnologie collegate. Queste cifre, alle quali possiamo aggiungere anche 125 espositori, sono pari alla metà esatta della manifestazione di riferimento più importante, l’edizione del Von che si tiene a San Josè, in California. La parte espositiva, che ha visto la partecipazione solo di due aziende italiane, riguardava tre temi fondamentali: l’hardware ibrido, con funzioni di integrazione fra il mondo telefonico tradizionale e il VoIp, l’open source, che si sta ponendo come valida base per chi vuole avvicinarsi al VoIp e le soluzioni software multimediali, con applicazioni che tendono a essere il più possibile indipendenti dall’hardware che le ospita.

Convergenza fisso-mobile


In questa manifestazione, nella quale ha avuto una parte molto importante la serie di incontri e conferenze, il paradigma emergente è stato la convergenza di comunicazione, la possibilità di unire i due mondi fisso e mobile. Dal punto di vista degli apparati tutti i di-spositivi "all in one" VoIp sono ora espandibili al wireless con il Wi-Fi. Le aziende vogliono ottimizzare le comunicazioni e la semplice applicazione VoIp che permette di utilizzare il Wi-Fi all’interno dell’azienda non è più sufficiente: la vera soluzione è quella che permette di estendere la comunicazione VoIp in ogni punto dove un utente può collegarsi a Internet.


La seamless mobility è quindi un percorso obbligato, anche se l’attuale struttura delle reti è ancora troppo eterogenea per garantire una corretta gestione di questa necessità. Potrebbe venirci in aiuto il protocollo Sip (Session initiaton protocol), ormai standard sia nelle applicazioni che negli apparati. I costruttori stanno sempre più lavorando a dispositivi Sip-aware in grado di garantire la corretta gestione di questo protocollo, indipendentemente da quale sia il percorso che deve fare per arrivare dal punto remoto fino all’azienda. In questo modo è possibile prevedere un immediato futuro in cui un sistema telefonico mobile (ormai non si possono chiamare più semplicemente cellulari) passa da Gsm a interno del Pbx aziendale, rimanendo tale anche quando il dipendente è in una zona Wi-Fi remota (albergo, aeroporto) oppure lo stesso dispositivo è il proprio numero di casa quando si è sotto la copertura Wi-Fi della linea Adsl casalinga. Una volta risolti i problemi di gestione della tariffazione (il roaming del billing nei punti di accesso Wi-Fi è il vero tallone d’Achille di questa soluzione) il risparmio per le aziende, sia in termini di tariffe che in termini di dispositivi (non è più necessario avere un telefono in ufficio, perfettamente inutile quando non siamo presenti) sarà enorme.


Tutto questo avrà ancora maggiore peso quando scomparirà il concetto di linea telefonica tradizionale: intanto British Telecom ha già detto che dal 2007 fornirà solo connessioni Ip e non più linee telefoniche.

Dispositivi per tutti i gusti


Negli stand era possibile trovare ogni genere di dispositivo ibrido e non, come i gateway multifunzione in grado di gestire la connessione fra VoIp e telefonia tradizionale, tutti ormai con funzioni wireless e molti di essi con già integrate le funzionalità necessarie alla connettività (modem Adsl). Per la Pmi passare al VoIp non è più un problema di costo: un gateway ibrido è reperibile sul mercato a meno di 300 euro. Sempre più presenti i gateway che permettono di gestire anche la connessione alle reti cellulari con la filosofia del Lcr (Least cost routing) in modo tale da poter gestire VoIp, chiamate su rete telefonica generale e "dirottamento" verso la parte Gsm quando necessario. Tutta questa abbondanza non ha però trovato un grande riscontro di pubblico, che si sente ormai confuso da un eccesso di offerta. I fornitori di apparati, infatti, non hanno espresso opinioni particolarmente positive. Sembra che ormai si cerchi di arricchire il più possibile gli apparati ibridi alla fine del loro ciclo di vita, in previsione di un arrivo dell’Ip direttamente alla borchia in azienda e, ancor peggio, in casa.

L’avvento dell’open source


È impressionante pensare che uno degli spazi espositivi maggiori fosse quello di Asterisk, il sistema VoIp open source in protocollo Sip standard. La soluzione open sta sempre di più affermandosi come uno standard per la parte server della comunicazione VoIp (ovvero il proxy server e la parte Ip-Pbx) mettendo a disposizione degli utenti, dalle aziende ai fornitori di connettività, un ottimo strumento per iniziare a valutare le peculiarità delle soluzioni VoIp. Asterisk esprime, comunque, "gioie e dolori" dell’open source: una soluzione completa, ma con sforzi implementativi ancora da sperimentatori. Certo è che la presenza di Asterisk e degli altri progetti open source spinge gli utenti a concentrarsi maggiormente sugli apparati e sui dispositivi di comunicazione endpoint.

Le soluzioni software


Le aziende concentrate solo sul software non erano molte, ma hanno riscosso un discreto successo. In effetti, con la convergenza della comunicazione compaiono problemi di immaturità delle reti di comunicazione, di incompatibilità di protocollo e difficoltà di tariffazione. Sono state, invece, apprezzate le soluzioni software che permettono di effettuare telefonate via VoIp/Wi-Fi con smartphone, sia Windows sia Symbian. In particolare ha riscosso molto successo il coMob, una applicazione di full seamless mobility presentata da Sleipner (unica azienda italiana presente oltre a Italtel) che permette di gestire telefonate Gsm e Wi-Fi in contemporanea mediante una sola applicazione, indipendente dallo smartphone utilizzato.

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