In tre per supportare gli Asp italiani

Microsoft, Cisco e Compaq hanno deciso di unire le forze per aprire, nel Su della Francia, un centro di competenza che si occupera di testare e simulare attivita da application service provider.

Si parla tanto di Asp anche in Italia, ma di casi concreti e attivi
su questo fronte si è visto fin qui ben poco. Il problema è
soprattutto nei costi di avviamento che negli Usa sono stati stimati
in almeno 6-8 milioni di dollari e in Italia non possono stare troppo
sotto la cifra di 5 miliardi di lire. E occorre pensare di
raccogliere almeno quattro volte tanto, altrimenti si rischia di non
rientrare più dalle spese. Se questo delimita molto il contesto
diffusionale attuale degli Asp in Italia, c’è comunque chi ci crede e
prova a fornire loro una struttura di supporto, soprattutto,
guardacaso, nella fase di avviamento dell’attività.
Microsoft, Cisco e Compaq, infatti, hanno deciso di accordarsi e
avviare a Valbonne, nel Sud della Francia, un centro di competenza
che intende offrire servizi come test di scalabilità, procedure di
billing o Quality of Service per chi voglia intraprendere questo pur
oneroso business. "Non intendiamo fare da server farm e, quindi,
diventare Asp in prima persona"
, si affrettano a precisare i
responsabili dell’iniziativa. Un po’ di cultura in materia, invece,
indirettamente arriverà poiché "non basta comprare qualche
macchina e avere una connessione per fornire servizi da vero
application service provider"
, come sottolinea Danilo Ciscato,
market development manager di Cisco Italia. "Nei contratti-tipo,
il cliente deve essere garantito di un uptime pressoché continuo

– gli fa eco Daniele Crespi, e-business solution manager di Compaq
Italia – e per gestire un service level agreement di questo genere
occorre una struttura attrezzata, capace di essere affidabile,
scalabile, con gestione del billing e delle operazioni e di avere il
giusto QoS"
.
Chi potrà essere interessato ad appoggiarsi a questa sorta di
laboratorio per Asp? In Italia sono soprattutto gli Isv a guardare
con attenzione a questi sviluppi, comunque più che promettenti, al di
là degli investimenti iniziali richiesti. Ma anche società di
outsourcing, qualche business integrator e carrier di
telecomunicazioni potrebbero intervenire, magari non per avviare
direttamente un’attività di Asp, ma per dotarsi di una struttura
tecnologica adeguata a fare da server farm per gli Asp in senso
stretto. Se i sistemi adottati fossero di Compaq (che sarà
l’interlocutore più diretto fra i tre, offrendo anche system
integration e servizi finanziari), i dispositivi di rete di Cisco e
gli applicativi da gestire di Microsoft, la triade di alleati
potrebbe dire di aver raggiunto il vero scopo di quest’iniziativa
comune.

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