In Toscana l’Irap è scontata per chi assume almeno per due anni

Il costo sostenuto dall’impresa per ciascun lavoratore, oneri riflessi compresi, potrà essere portato in deduzione. La norma al momento riguarda solo i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità.

L’ Irap sarà
più leggera per le imprese medie,
piccole e micro imprese toscane
che
quest’anno hanno assunto assunto nuovo personale con un contratto di almeno due anni, che hanno assunto lavoratori a tempo indeterminato o che hanno trasformato contratti a tempo determinato in indeterminato. La norma al momento è stata finanziata e riguarda solo i
lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, una misura tesa al riassorbimento
in prima battuta di chi ha perso il lavoro.

Per il 2013
(ma anche per il 2014 e 2015) il costo sostenuto dall’impresa per ciascun
lavoratore, oneri riflessi compresi, potrà infatti essere portato in deduzione:
ovvero la spesa ridurrà l’imponibile su cui calcolare l’imposta regionale delle attività produttive. Se per un dipendente un’azienda spende 30 mila euro
l’anno ed è tenuta a pagare l’Irap, lo
sconto oscillerà da 600 a 1500 euro a lavoratore, a seconda delle aliquote
applicate. Mediamente il risparmio sarà di 1.200 euro, che si somma agli altri
incentivi, regionali, messi in campo per le assunzioni: 13 milioni di
euro a disposizione ogni anno per tre anni, misure ad hoc per precari
stabilizzati, lavoratori in mobilità, donne e giovani laureati e lavoratori
prossimi alla pensione, con benefici diretti per diverse migliaia di euro.

Le micro,
piccole e medie imprese per usufruire delle deduzioni devono essere iscritte
alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, avere la sede o
l’unità operativa che ha effettuato l’assunzione in Toscana e non aver fatto
ricorso a procedure di licenziamento collettivo nei dodici mesi precedenti
all’assunzione. I lavoratori assunti naturalmente devono essere impiegati in
Toscana e avere il domicilio fiscale, per tutto il periodo in cui l’azienda
usufruisce delle deduzioni, nella regione. Anche imprese costituite nel 2013
potranno usufruire delle deduzioni,
purché le assunzioni non derivino da
attività che assorbono, anche solo in parte, attività di imprese che già
esistevano. Questo per evitare che i nuovi posti di lavoro siano solo
apparenti.

Esiste
naturalmente un tetto massimo. Se le imprese, sommando altre agevolazioni o
anche contributi pubblici su progetti specifici, superano in tre anni i 200
mila euro fissati oggi dal regime “de mininis”, dovranno rinunciare a qualcosa.
Oltre tale soglia, che potrebbe comunque essere a breve innalzata, per l’Unione
Europea si violerebbe infatti il principio di concorrenza tra imprese.

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