In ripresa il business pc di Ibm

Dopo mesi di risultati negativi e persino voci di possibili dismissioni, Ibm sembra ora poter guardare al proprio business pc con un po’ più di ottimismo. Annunciando i risultati, migliori delle attese del secondo trimestre, il direttore finanzi …

Dopo mesi di risultati negativi e persino voci di possibili
dismissioni, Ibm sembra ora poter guardare al proprio business pc con
un po’ più di ottimismo. Annunciando i risultati, migliori delle
attese del secondo trimestre, il direttore finanziario, John Joyce,
ha affermato di attendersi un ritorno al profitto per la divisione
Psg (Personal Systems Group) entro la fine dell’anno. Qualche segnale
di ripresa arriva dall’aumento delle vendite dirette,
dall’introduzione della linea NetVista e dagli aggiornamenti che
hanno riguardato i server Netfinity e i notebook ThinkPad, entrambi
all’insegna dell’avanzamento tecnologico, combinato con un prezzo più
competitivo. Il risultato è stato ancora in rosso (69 milioni di
dollari), ma su livelli inferiori al previsto e in netto recupero
rispetto al negativo di 153 milioni di un anno fa.
Una volta Ibm regnava sul mondo pc, ma poi ha progressivamente dovuto
cedere quote di mercato alle emergenti Compaq e Dell, né è riuscita a
catturare al momento giusto il treno della prima ondata delle società
dot-com, laddove Hp e Sun hanno agito con maggior efficacia finora.
Ora però l’azienda sembra aver compreso i propri errori e pronta a
mostrarsi più aggressiva. Ne sono una dimostrazione i pc NetVista,
già a partire dal design moderno e compatto (meno legacy del
passato), con schermi Lcd incorporati. E anche la controversa
decisione di togliere, a partire dagli Usa, un po’ di macchine dagli
scaffali per aumentare le vendite dirette comincia a pagare, con una
crescita del 5% nel rapporto degli ultimi due trimestri e un peso del
24% sul totale delle vendite della Psg.

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