In Italia la pirateria è roba per criminali

Le operazioni della Guardia di finanza riguardano l’attività di organizzazioni ben strutturate

“L’Italia è il primo Paese europeo come produttore e consumatore di
prodotti contraffatti”.
Nella Penisola “vi è un’estesa conoscenza del
fenomeno da parte dei consumatori ma anche una forte propensione ad
acquistare prodotti contraffatti in assenza della percezione
del fatto
che in tal modo si adotti un comportamento criminoso”


Mario Piccinni, capitano della Guardia di finanza, commenta così la
situazione della pirateria nel nostra Paese. Chi pirata i prodotti, in pratica
non è considerato un criminale, visto che manca fra i cittadini la
percezione  di commettere un atto illegale acquistandoli.  Il
tutto, però, con una differenza sostanziale rispetto all’esperienza
scozzese: nella Penisola oggetto di indagine non sono certo i
pirati casalinghi
, ma organizzazioni ben strutturate
capaci di mettere in circolazioni migliaia di cd contraffatti.


Download da siti Web, supporti masterizzati su ordinazione e spediti via posta, condivisione su piattaforme p2p sono alcuni dei canali distributivi della pirateria che ultimamente è stata contrastata dalle Fiamme Gialle con una serie di operazioni.
“Giorgia”, per esempio, ha portato alla scoperta di 32.000 cd contraffatti in un deposito nel Milanese per un valore di oltre un milione di euro. “Nonostante l’assenza di numeri identificativi sui supporti, grazie a sofisticate analisi tecniche condotte con microscopi elettronici (Forensic Trace) è stato possibile individuare la fabbrica produttrice”.Un impianto situato in Germania dove giacevano oltre
due milioni di cd illegali
.



Con l’operazione “Smart”, invece, la Gdf si è
interessata dei siti che permettono il download di musica illegale. Per questo
si è fatto ricorso al tracciamento dei siti, a indagini presso
i service provider, la verifica delle utenze telefoniche di connessione,
l’intercettazione dei messaggi e-mail, il monitoraggio dei movimenti sul web e a
controlli incrociati sugli ordini di materiale illecito. Dietro tutto questo
c’era un’organizzazione che copiava cd e Dvd con un giro d’affari di
sessanta milioni di euro l’anno

.
Nell’ambito dell’operazione è stata sequestrata merce e attrezzatura per oltre 27 milioni di euro, denunciate 11 persone, messi off line tre siti Web, e sequestrate quattromila immagini pedopornografiche.


L’utilizzo di dialer per la distribuzione illegale di musica
fruttava invece dieci milioni di euro l’anno a una banda molto ramificata che
nell’operazione coinvolgeva anche decine di procacciatori (sei milioni l’anno di
ricavi) e circa cinquemila webmaster che si dividevano circa un milione di euro.


Accanto ai criminali veri però ci sono anche bande di ragazzini capaci però
di pericolose scorribande sul Web. Così, con l’operazione
“Lama” la Guardia di finanza ha messo ko gli
“Staralo” e gli “Scurippio” due bande rivali
capeggiate da minorenni specializzate nel furto di login e password, l’accesso
ad account e-mail oltre al deface di siti Web (il cambio dell’home page).

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