In Gnd il magazzino «parla»

La tecnologia di voice picking è stata implementata nel deposito food della filiale italiana, ma verrà estesa nel resto d’Italia

Il Gruppo Norbert Dentressangle è un polo logistico specializzato nei
settori food, profumeria, abbigliamento, industria e grande distribuzione, lusso,
editoria e farmaceutica. In Italia, dispone di 16 centri operativi, 3 nell’area
di Bergamo (il polo alimentare), i restanti depositi dedicati al non-food. «La
nostra azienda ha iniziato circa una quindicina di anni fa a operare con la
radiofrequenza
– esordisce Ercole Banchieri, Edp manager della filiale
logistica italiana di Gnd -, per controllare la merce in ingresso e assicurare
la tracciabilità di tutto il flusso di materiale. Inizialmente, operavamo
solo su supporto cartaceo, ma l’incremento del lavoro ci ha indotto a
scegliere la radiofrequenza
». Percorsi ottimizzati

Da principio è stata utilizzata una tecnologia tradizionale, con lettori
in radiofrequenza di codici a barre su palmari Psion Teklogix 7035. La copertura
dei magazzini è assicurata da access point che operano in formato Spread
Spectrum, per garantire tempi di risposta brevi rispetto all’applicativo
gestionale, che risiede su As/400.
«Attualmente – prosegue il manager – a Trezzo d’Adda,
dove i magazzini prevedono un’elevata rotazione di prodotti, abbiamo adottato
il voice picking, che ci consente di ottenere risultati interessanti
».
Per la sua attuazione, sono stati acquistati circa 40 terminali di voice picking,
dei Talkman di Psion Teklogix, che colloquiano con il gestionale su As/400 e
il software Vocollect, attraverso il sistema Speech Solutions di Psion Teklogix.
I prodotti in ingresso sono contraddistinti da un codice Ean 13 (European article
number) e, sempre in ingresso, viene posizionata, qualora manchi, un’etichetta
Sscc (Serial shipping container code) sul bancale, per assicurarne la tracciabilità.

Il cliente invia i dati in funzione dei quali è effettuato il carico
dell’ordine. Successivamente, la merce viene immagazzinata e le operazioni
eseguite in automatico.
In radiofrequenza viene letto il codice a barre per bancale in ingresso e il
sistema, attraverso il palmare, indica la collocazione. Impiegando l’Rfid,
sul display del palmare è visualizzato il prelievo da fare e l’apparecchiatura
indica il percorso ottimizzato, predispone la preparazione dei bancali e rileva
la merce. «Operando in voice picking – sottolinea Banchieri –
vengono effettuate le medesime operazioni, ma le indicazioni sono fornite
all’operatore a voce, attraverso una cuffia auricolare. Il sistema chiede
all’operatore di comunicare la lista di prelievo. Il prelevatore compie
questa operazione a voce alta e l’apparecchiatura inizia a trasmettere
informazioni sul percorso da compiere. Poi, a voce, indica il deposito, la corsia,
la fila, il reparto, ossia fornisce le coordinate di magazzino delle merci da
prelevare
». Meno errori

A settembre 2005, predisposto l’ambiente di test, il progetto voice picking
è stato provato per tre mesi e, sulla base dei risultati ottenuti, a
gennaio 2006 è stato avviato in modo esteso. «Siamo stati in
grado di avviare completamente il sistema
– conclude il manager – nell’arco
di soli due mesi, formando gli operatori in mezza giornata. Il tasso di errore,
rispetto al tradizionale picking in radiofrequenza, è sceso in modo significativo,
probabilmente perché il prelevatore, avendo le mani libere, può
concentrarsi maggiormente su ciò che deve prelevare. Secondo i test condotti
presso la casa madre francese, il miglioramento nel picking è valutabile
attorno al 10-15%. Pertanto a livello aziendale si è deciso di diffondere
sempre più il voice picking, mantenendo la tecnologia in radiofrequenza
per altre attività, quali abbassamenti o spostamenti di merci
».

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