In Europa, Acer contiene la crisi dei pc. In Italia cresce del 19%

I dati della prima parte del 2002 evidenziano per la società taiwanese un trend controcorrente rispetto ai diretti competitor e alla media del mercato. Se da un lato l’incremento nei notebook è inferiore alle attese, più significativi risultano gli aumenti di desktop e server.

In un panorama mondiale che si presenta alquanto sconfortante per il mercato dei pc, Acer dà chiari segnali di crescita. Gianfranco Lanci, presidente Emea del vendor taiwanese, nel presentare i dati della società relativi alla prima parte del 2002, ha voluto analizzare il difficile contesto che sta penalizzando il settore dei computer. In Europa occidentale, infatti, il primo trimestre ha visto per il mercato dei pc una chiusura in negativo del 3,4% in unità (fonte Gartner Dataquest), rispetto allo stesso periodo del 2000, e un -4,5% è atteso per il secondo. Se si analizza, tuttavia, il mercato complessivo europeo nel primo quarter, si osserva che i mercati dell’Est e dell’Africa hanno risollevato le quote: infatti su un totale di 9,9 milioni di pc venduti, la crescita è stata dell’1,9%, data da 7,1 milioni venduti nell’Europa occidentale (-3,4%), 1,7 milioni nell’Europa centrale e orientale (+15,8%) e 1,1 milioni (+22,9%) nel Middle East e Africa. Nel complesso quindi, divisi per tipologia, dei 9,9 milioni di pc venduti in Europa, 5,1 milioni erano desktop (-8,5%), 1,9 milioni notebook (+13%) e 230mila server (-6,5%). "Questi risultati – ha osservato Lanci – sono frutto di un’incerta situazione economica che ha rallentato gli investimenti in genere. Mentre i grandi utenti si sono limitati al rinnovo di qualche parco obsoleto e non hanno avviato nuovi progetti, continua a essere debole la domanda di desktop da parte del consumer e delle Pmi, settori che invece sostengono la crescita dei notebook. Il timore è che con l’introduzione di chip sempre più potenti e cari, come il Pentium 4, i prezzi aumentino e rallentino quindi la domanda".


In questo contesto Acer ha realizzato nell’Europa occidentale una crescita del 6%, posizionandosi al quinto posto, un’avanzata in realtà frutto della fusione tra Compaq e Hp, che di fatto ha accorciato la lista dei primi competitor. Lanci nell’analizzare i vari comparti, ha sottolineato come la società abbia realizzato un trend decisamente superiore alla media dell’Europa in ambito desktop (+8,9% contro un -8,5% del mercato europeo). Nel mobile, invece, l’andamento della società è stato decisamente sottotono (+2,7% contro un +13% dell’Europa) dovuto, come ha spiegato il presidente "a problemi di consegna di nuovi prodotti, in seguito alla riorganizzazione e accentramento della logistica distributiva in Europa". Nei server, invece, il trend è stato decisamente positivo, mettendo a segno un +10,5%, contro un -6,5% della media del mercato. Nel ribadire che l’area di riferimento per Acer è quella della Pmi, il presidente europeo ha elencato gli impegni della società per l’anno in corso. Il primo è quello di mantenere la quinta posizione, di essere tra i primi due o tre vendor in ambito notebook, quinto nei desktop e tra il quarto e il quinto posto nei server. E per ottenere tutto questo la società ha avviato una serie di mosse mirate a migliorare l’attività in Europa nel 2002, come: concentrare le funzioni di back office in un’unica entità centrale, lasciando alle singole nazioni la sola attività di vendita e marketing; ottimizzare la supply chain con un’unica warehouse europea; realizzare due punti di assemblaggio in Ungheria e in Italia per ridurre il tempo di produzione. È stato altresì inaugurato AcerConnect, un link continuo e interattivo per le terze parti e la gestione integrata di un call center per supportare i clienti.


In Italia Acer è andata ancora meglio, visto che la crescita dei pc venduti (calcolata però nel primo semestre) è del 19% in unità e del 12% nel fatturato, su un mercato vicino alla crescita zero (+0,6%). Praticamente la società è aumentata più del mercato in tutte le aree, ma a livello quote di mercato si è riportata in seconda posizione dietro a Compaq, per pochi decimi di punti percentuali, mentre alla fine del 2001 aveva superato la società, ora fusasi con Hp.


"Anche in Italia – ha sottolineato il country manager, Giampiero Morbello – stiamo vivendo un momento di criticità, perché la congiuntura economica è negativa, come pure è negativo l’andamento del mercato pc relativamente ai desktop, dove invece Acer è cresciuta notevolmente, mentre i notebook sono aumentati meno del previsto. Siamo, tuttavia, fiduciosi perché il merger Hp-Compaq sta lasciando degli spazi per conquistare nuove quote, in quanto Acer si propone come un’alternativa, visto che Ibm dichiara di essere sempre più demotivata in ambito pc". Nel nostro Paese, Acer mantiene la leadership in ambito notebook, mentre sta diventando molto più aggressiva in ambito desktop e server, grazie anche ai significativi investimenti fatti sul canale per metterlo in grado di offrire valore aggiunto con programmi dedicati. Per il 2002 Morbello si attende una crescita del fatturato di quasi il 15%, per complessivi 440 milioni di euro, grazie agli sforzi di consolidare e raffinare le strategie già avviate nel 2001, come la MultiChannel che prevede una completa fruibilità delle applicazioni su diversi dispositivi. In quest’ottica Acer ha realizzato il servizio MyAcerZone (si veda riquadro) e ha predisposto i prodotti notebook a fruire via wired o wireless di applicazioni distribuite. La strategia MultiChannel si inserisce nella vision MegaMicro e-Business, già annuncita nel 2001, il cui obiettivo è costruire Mega e-infrastructure per sviluppare Micro e-service e Micro e-solution orientati alle persone e alle imprese.

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