In arrivo il cellulare che in ufficio «parla» WI-FI

Attesi entro l’anno i terminali dual mode, che rendono concreta la convergenza fisso mobile. In campo anche gli operatori di Tlc

La convergenza fisso mobile entra nel vivo. Nelle ultime settimane, infatti, si sono moltiplicati gli annunci che promettono il lancio dei nuovi servizi in Italia entro breve. Alla partita partecipano in molti: produttori di telefoni cellulari, vendor di sistemi telefonici aziendali e operatori di telecomunicazioni, fisse e mobili. Telecom Italia si dice pronta, seguita a ruota da Bt Albacom, in alleanza con Alcatel. Lavora alacremente anche Nokia, facendo accordi con diversi vendor, fra cui Avaya e Cisco.


Tutti in corsa, dunque, per cercare di arrivare primi, convinti che si tratti di una piccola rivoluzione destinata a ottenere un grande interesse da parte degli utenti.
In sostanza, si tratta di una “fusione” fra il telefono cellulare, GSM o anche UMTS, e quello cordless, destinato a un uso interno all’azienda, a standard WI-FI.


Il terminale unico promette diversi vantaggi, sia in termini di reperibilità, perché consente l’uso di un unico numero, sia di risparmio economico. Infatti, quando è in copertura WI-FI, la telefonata resta all’interno della rete IP aziendale e non transita sulla rete del gestore mobile. Questo significa anche che le chiamate fra due sedi di una stessa azienda, se effettuate in copertura WI-FI, restano sulla rete aziendale IP. Inoltre, si potrà chiamare da un hot spot, per esempio in albergo o in aereoporto, collegandosi all’azienda con una VPN, dotando il terminale di un apposito client. «L’integrazione GSM/WI-FI è basata su SIP – precisa Fabrizio Porcari, pre-sales manager di Avaya -. Durante la telefonata, il passaggio da una rete all’altra non avverrà in automatico, ma ci sarà un segnale sonoro che avvisa l’utente». Il software cui sta lavorando Nokia abiliterà i telefoni della serie E a “parlare” con l’infrastruttura Avaya. La proposta è interessante, se si pensa che oggi sono moltissime le persone che, per comodità, pigrizia o fretta, chiamano dal cellulare anche il collega del piano di sotto. Così come sono tanti coloro che, in poltrona a casa loro, organizzano la serata con gli amici senza neppure sapere il loro numero di rete fissa. Ecco perché anche Vodafone ha recentemente lanciato un’offerta che riduce i costi delle chiamate cellulari effettuate da casa.


Due anni fa i primi servizi


In realtà, il percorso di avvicinamento fra il centralino aziendale e il cellulare è iniziato già un paio di anni fa. «Il primo passo – spiega Porcari – consiste in un servizio che fa squillare anche il cellulare quando viene chiamato l’interno. Se chi riceve la telefonata si trova nel corridoio dell’azienda può passare al fisso senza che l’interlocutore se ne accorga». Qui non ci sono vantaggi economici (l’azienda paga la chiamata dal fisso al mobile), ma un servizio migliore e la possibilità di non rendere pubblico il numero di cellulare.

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