Imprese e istituzioni si confrontano sui “percorsi per l’innovazione, la competitività e lo sviluppo”

Elementi positivi, quali la crescente diffusione delle nuove tecnologie e di investimenti in settori a elevato potenziale, si affiancano a criticità, come l’ingresso preponderante sul campo e la concorrenza dei paesi emergenti.

Si è tenuto in Fiera a Milano, l’appuntamento con l’undicesima edizione di SAPFORUM ’05, i cui temi conduttori sono stati l’esperienza, la visione e l’innovazione. Dopo anni contraddistinti da una crisi generalizzata e da un timore diffuso di stagnazione o recesso le analisi economiche e finanziare sul mercato globale continuano a offrire dati e indicazioni contrastanti che non permettono di delineare previsioni certe sulla salute dell’economia italiana o aiutare le imprese a definire un modello di sviluppo e di innovazione. Elementi positivi, quali la crescente diffusione delle nuove tecnologie e di investimenti in settori a elevato potenziale, l’avvio di programmi e di interventi economici, normativi e strutturali proposti dal Governo, si affiancano, infatti, a elementi congiunturali suscettibili di criticità, che possono costituire limiti alla pianificazione di strategie adeguate al nuovo mercato da parte delle imprese: fra questi, l’ingresso preponderante sul campo e la concorrenza dei paesi emergenti, lo sviluppo della Cina e le sue politiche di crescita sul mercato globale ed infine un contesto creditizio e fiscale difficile.


Questi i temi principali oggetto del Convegno d’Apertura, che, moderato da Antonio Calabrò Direttore Responsabile ApCom, ha visto gli interventi di diversi protagonisti del mercato, autorevoli figure del mondo accademico, imprenditoriale, istituzionale e del mondo dell’informazione in Italia. Tra gli ospiti, oltre a Roberto Pasetti, amministratore delegato di SAP Italia: Michele Perini, presidente di Assolombarda; Flavio Del Bono, vice presidente della Regione Emilia Romagna; Fabio Bolognini, responsabile marketing Imprese di Banca Intesa e responsabile del progetto IntesaNova; Vincenzo Perrone, direttore di Iosi Bocconi; Francesco Casoli, amministratore delegato di Elica; Marco Forneris, Cio di Telecom Italia e Alberto Marenghi, Presidente G.I. di Confindustria Lombardia.

L’impatto dello sviluppo cinese sull’economia mondiale da un lato, e la concorrenza dei Paesi Emergenti in termini di mercato del lavoro, dall’altro, favorita dagli investimenti in ricerca e sviluppo, sono stati oggetto di un video che ha sottolineato un tema di attualità, priorità e di grande interesse per l’economia: la delocalizzazione della produzione in Cina da parte di aziende italiane e il potenziale di investimento e guadagno in quella regione.


Il progetto congiunto IOSI Bocconi e SAP Italia, ha poi costituito l’analisi di partenza per l’osservazione scientifica sulla situazione delle PMI nel rapporto con le tecnologie e i processi di innovazione. I risultati della ricerca, condotta su 300 piccole e medie imprese Italiane, hanno evidenziato come queste dispongano di tecnologia ma non la utilizzino adeguatamente come leva strategica per i processi di innovazione e come fattore chiave della ripresa, creando un impatto negativo sul livello di competitività aziendale e, di conseguenza, nazionale.

Un elemento che concorre a limitare le potenzialità delle aziende italiane nel perseguimento dei diversi obiettivi di innovazione, di crescita e di sviluppo nel mercato è rappresentato inoltre dalla difficile situazione creditizia e fiscale delle imprese, che oggi si muovono con cautela nelle loro decisioni di investimento: circoscrivono gli investimenti e non hanno pienamente supportato la diffusione di nuove tecnologie – non solo per insufficiente formazione in ambito IT come si evince dalle analisi recenti – anche per il contesto fiscale e creditizio difficile, con alte barriere di accesso al credito e ai finanziamenti. L’evoluzione del sistema finanziario italiano ed europeo con l’ingresso delle nuove disposizioni previste da Basilea 2 può costituire un ulteriore rischio per le imprese.

A conclusione del convegno, la cooperazione e la collaborazione a livello territoriale sia fra le imprese sia fra le imprese e le istituzioni, mirate a valorizzare realtà specifiche, liberare le cosiddette energie positive e individuare modelli di sviluppo legati al distretto e alle varie peculiarità locali, sono state individuate come nuove vie di competitività e di sviluppo.

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