Impatto Zero di LifeGate fa proseliti

L’iniziativa si propone di azzerare gli impatti ambientali delle attività aziendali attraverso la riforestazione del pianeta. Alcune realtà dell’Ict hanno subito aderito

Novembre 2004, In collaborazione con il Politecnico di Losanna e Università italiane,
LifeGate ha elaborato l’iniziativa denominata Impatto Zero con l’obiettivo di
calcolare le emissioni di anidride carbonica di persone, attività, prodotti
e aziende e compensare queste emissioni riqualificando e tutelando foreste in
crescita. LifeGate, definita come "piattaforma per il mondo eco-culturale",
è nata per diffondere coscienza ecologica e per promuovere uno stile
di vita etico ed eco-sostenibile. Ha perciò creato, nel corso degli anni,
un network formato da una radio, un portale e un magazine, nonché avviato
più recentemente una serie di attività quali un ristorante bio
e una clinica olistica, per esempio, alle quali si aggiunge ora anche Impatto
Zero. L’iniziativa ha l’obiettivo di azzerare gli impatti ambientali delle attività
aziendali attraverso la riforestazione del pianeta. In particolare, l’inquinamento
di ciascuna azienda viene calcolato attraverso l’applicazione di parametri scientifici
in grado di indicare con precisione la quantità di anidride carbonica
emessa nei diversi processi e gli alberi richiesti per compensare i danni ambientali.
A questo progetto hanno partecipato oltre 200 società di tutti i settori
merceologici, e alcuni vi hanno aderito "mettendo a Impatto Zero"
non tanto l’azienda stessa, ma eventi, servizi o prodotti.
Per fare, dunque, qualcosa di concreto per l’ambiente, nel settore It
Lexmark ha deciso di partecipare a Impatto Zero, valutando, attraverso il Politecnico
di Torino, la sua produzione di Co2. Questa è risultata pari a 196.280
kg annui, una cifra che la società si è impegnata a ridurre a
90 tonnellate attraverso una razionalizzazione dei consumi. Per azzerare anche
questo impatto, la multinazionale americana procederà, dunque, alla riforestazione
e alla tutela di circa 11 ettari di foresta, pari a 25 stadi di calcio. A oggi
sono già iniziati i lavori sui primi quattro, collocati nel Parco del
Ticino. Anche Sun Microsystems, da tempo sensibile al discorso della corporate
social responsibility, tanto che dal 1995 propone ai dipendenti la possibilità
di usufruire di alcune giornate lavorative a favore di iniziative di volontariato,
ha deciso in questo caso di compensare l’impatto ambientale, calcolando
i consumi derivanti dalle attività della Java Conference 2004, evento
annuale organizzato dall’azienda, quantificando l’anidride carbonica
emessa durante i lavori nell’utilizzo di energia elettrica, materiale
cartaceo, rifiuti e così via. Sun intende adottare per un anno un’area
del Parco del Ticino che garantirà l’assorbimento della quantità
di Co2 emessa nell’atmosfera in quella giornata.
Infine, anche Smau 2004 ha aderito al progetto Impatto Zero e così sono
state calcolate le emissioni causate dalla stampa dei cataloghi e dal materiale
promozionale, dai consumi di energia elettrica e dai trasporti durante la manifestazione.
Sono a Impatto Zero le parti comuni della fiera e all’interno dell’edizione
di quest’anno (dal 21 al 25 ottobre) troveremo un’area dedicata
all’ambiente con imprese, organizzazioni e istituzioni impegnate sul fronte
della tutela delle risorse naturali e dello sviluppo sostenibile.

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