Il WiMax all’italiana

Chi sperava, per una volta, nel rispetto dei tempi, si è già ricreduto. Per il WiMax si aspetti ancora un po’.

La vicenda del WiMax sta diventando un po’ italiana.

Succede
infatti che al Wlan business forum di Milano si presenta Enzo Savarese,
commissario dell’Authority per le garanzie nelle comunicazioni.

Al
convegno inaugurale sfodera la notizia che ormai ci siamo, nel pomeriggio alle
14 (era il 19 aprile, ndr) si riunirà il consiglio dell’Agcom per
discutere e approvare il regolamento sul WiMax.

Savarese è così certo di
quanto afferma che presenta nel dettaglio il piano d’uso per l’assegnazione
delle frequenze. La sorpresa è generale tanto che gli altri relatori buttano via
gli interventi e, a caldo, sono costretti a dare i loro primi commenti al
provvedimento.

La mattinata si fa interessante, le perplessità sul provvedimento esistono ma in fondo tutti fanno i complimenti all’authority per la sua velocità, anche se proprio l’Aiip fa notare che qualche perplessità tecnologica sulla mitica velocità del WiMax c’è ancora.

Il tempo però stringe e Savarese deve tornare in fretta
a Roma per la riunione. Il pomeriggio passa senza che arrivi un annuncio
ufficiale.
Neanche il giorno dopo arriva nulla.
Che ci sia stato qualche
intoppo?

Certo che c’è stato.
Forse irritati dalle anticipazioni di
Savarese, gli altri commissari dell’Agcom hanno deciso che ci vogliono degli
altri approfondimenti tecnici.

Tutto rinviato.

Prossima data
utile è il 9 maggio ma dall’authority fanno sapere che non è detto che sia il
giorno giusto. “Magari c’è qualcosa di più importante e il provvedimento
slitta
”.

Con tanti saluti alla velocità della procedura che,
secondo quanto ha dichiarato più volte il ministro Gentiloni, prevedeva
l’assegnazione delle licenze per giugno.

Intanto i
dubbi si fanno largo.

Siamo l’unico paese d’Europa che dovrà pagare le
licenze con ovvie ripercussioni sui business plan. Telecom e gli altri operatori
tipo Vodafone, Tim e Wind potranno partecipare all’asta e solo in un secondo
momento, se saranno accertate posizioni di forza, si potrà intervenire.


E poi c’è il Wi-fi che con il quale Wi-fi company è riuscita a creare
ponti per 15, 20, ma anche 40 chilometri. Senza pagare nulla per le licenze.


Magari non sarà la stessa cosa del WiMax ma intanto il ritorno economico
è un po’ più certo.
Perché il punto è questo, oltre ai tempi, quanto costerà
una licenza?

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