L’osservatorio sul business to business del Politecnico stima che il 70% delle soluzioni è ancora basato sull’electronic data interchange
4 marzo 2004 C’è poca Internet nel b2b italiano. Secondo
l’osservatorio della Scuola di ingegneria gestionale del
Politecnico di Milano, il 70% delle soluzioni presenti nelle
aziende è ancora basato sulle tecnologie Edi tradizionali, mentre il restante 30%
si divide tra applicazioni eSupply Chain supportate dalle tecnologie Internet,
incluse quelle ibride Edi su Internet e applicazioni Web based di eProcurement
intendendo con questo termine sia le applicazioni di eSourcing a supporto della
negoziazione online (aste) sia quelle di eCatalog a supporto dell’acquisto a
catalogo di beni e servizi. “Un dato che non sorprende
“ commenta Andrea Rangone docente del Politecnico e che
lascia un grande spazio di sviluppo alle soluzioni Internet
based che offrono “opportunità non coglibili con le tecnologie Edi
tradizionali”.
Il frutto dell’utilizzo di tutte queste applicazioni vale una stima di
80 miliardi di euro che rappresenta il valore totale del b2b in
Italia ed equivale a circa il 5% degli scambi totali fra imprese. La ricerca, che
ha preso in esame i progetti realizzati dalla singola impresa per interagire con
i propri partner commerciali e i progetti promossi dagli operatori b2b
(marketplace e altri), ipotizza anche gli scenari evolutivi con una rilevante
diffusione diffusione dei sistemi ibridi Edi su Internet, che consentono di
estendere i benefici dell’integrazione della supply chain anche alle piccole e
medie imprese, una forte penetrazione degli strumenti di e-proocurement
con lo sviluppo di sistemi come le aste e le richieste di quotazione e
proposta. L’aumento delle Extranet Web based, la crescita del ruolo degli
operatori b2b sono alcuni degli sviluppi ipotizzati dal Politecnico che
porteranno a grandi cambiamenti organizzativi nelle aziende che potranno
automatizzare alcuni processi liberando risorse per occuparsi di attività più
strategiche.