Il turismo ha fretta

Daniel Winteler, presidente di Federturismo Confindustria scrive una lettera aperta al premier e al ministro

Mentre sulla rete appariva la nuova versione di Italia.it che dovrebbe contribuire a raddoppiare il contributo del settore al Pil, sul Sole 24 Ore Daniel John Winteler, presidente di Federturismo Confindustria ha scritto una lettera aperta al presidente Berlusconi e al ministro Brambilla dove, come recita il titolo, spiega che il turismo non può attendere.

“In Italia – scrive Winteler – l’industria turistica soffre proprio della mancanza di un vero piano strategico di sviluppo, piano di cui sono dotati invece tutti i paesi concorrenti. Operare con un piano vuol dire poi non solo annunciare traguardi massimi, ma fissare anche obiettivi intermedi, risorse e misure economiche per raggiungerli. Gli stati generali del turismo, annunciati ormai da un anno e più volte rinviati, potrebbero essere il foro per una discussione seria e approfondita su un piano di sviluppo organico e su vere politiche per il settore”.


Riconoscendo l’importanza della nomina di un ministro per il settore, Winteler ricorda però che “l’intesa fra governo e regioni, annunciata a Riva del Garda un anno fa, non ha prodotto risultati concreti. Anzi, la frequente contrapposizione delle posizioni fra regioni e governo inceppa un meccanismo istituzionale già troppo complesso.
Frammentazione delle competenze, incertezza e lentezza degli interlocutori ostacolano accordi, permessi e licenze. Tutto ciò, insieme con la tassazione più alta d’Europa, scoraggia gli operatori stranieri dall’investire nell’industria turistica del nostro paese, lasciandoci ai margini delle grandi strategie internazionali del comparto”
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Le politiche per il turismo non si esauriscono nella promozione e nella comunicazione, aggiunge il presidente di Federturismo e le missioni all’estero sono importanti anche se l’ultima che si è svolta in Russia “si è svolta nella sostanziale distrazione delle istituzioni preposte al turismo”.


Non manca un accenno a Italia.it che “non deve interferire con l’attività delle imprese private che hanno investito in transazioni on line” e in quanto al recente accordo con un gruppo di banche, “deve però essere adeguato in modo da produrre benefici sostanziali per le imprese ed estendersi all’intera filiera del turismo. Gli investimenti delle imprese turistiche però dipendono anche da condizioni di contesto più ampie.
È indispensabile, per esempio, intervenire con misure economiche, e non solo promozionali, per contrastare la stagionalità, con riduzioni fiscali e contributive per le aziende che rimangono aperte al di fuori delle stagioni tradizionali. Va poi avviato concretamente l’iter, non facile, per eliminare il differenziale di imposizione Iva sulle imprese turistiche rispetto a quello dei paesi concorrenti, che in alcuni casi, nel settore alberghiero, supera i 4 punti percentuali”
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