Il “tocco” di enVision

Distribuita in Italia da ITG, la soluzione software consente di aggregare i contenuti più disparati (audio, video, testo) e di renderli navigabili tramite touch screen. Università, fiere, agenzie di viaggio e immobiliari, musei i principali ambiti di applicazione.

L’idea che ha illuminato Hao Lee si vede già nel nome dell’azienda che ha fondato: Content Interface Corporation. “Per anni – spiega il Ceo dell’azienda – il mercato dell’informatica si è dibattuto fra usabilità, menu, icone, tendine, dimenticando che in realtà quello che interessa all’utente è il contenuto stesso: Content Is The Interface“.

Quest’idea ha portato allo sviluppo di enVision, uno strumento di comunicazione (da vedere più che da spiegare) che permette di integrare e di far interagire tra loro dati di formato differente.

In sostanza, utilizzando questa soluzione abbinata a un touch screen si può navigare fra i contenuti multimediali letteralmente con un dito: non è necessario un menu esterno e il contenuto stesso fornisce l’interfaccia naturale.

Tecnicamente, enVision è un software in grado di aggregare contenuti video (ad esempio AVI, MPG2, WMV, Flash, MOV), audio (MP3, WMA, WAV) e testuali (PDF, Office) con l’obiettivo di creare presentazioni multimediali e portali di informazione.

Il risultato di questa “aggregazione” viene poi visualizzato sul touch screen attraverso il viewer enLighten. L’utente potrà accedere ai vari contenuti con un’interfaccia zoomabile e sensibile al tocco.

Le modalità di fruizione sono sostanzialmente due: nella modalità Standalone il touch screen è un PC e tutti i dati sono caricati sul disco fisso del computer. Nella modalità Distribuita, le informazioni vengono aggregate tramite enVision Web e caricate su un server accessibile a tutti i touch screen (ciascun touch screen dovrà disporre della licenza enLighten).

Le possibili applicazioni? “Dai cataloghi multimediali, agli information point, dalle visite virtuali, alle guide interattive” spiega Davide Losi, Sales and Marketing Manager di ITG (International Technology Group), l’azienda che distribuisce enVision in Italia. “Per esempio – continua Losi – nei centri congressi si possono posizionare i touch screen con i programmi degli interventi e l’applicazione può essere arricchita con le biografie dei relatori, la piantina della fiera, le bozze degli interventi“.

La cosa interessante è che enVision supporta il linguaggio XML, il che significa che si può interfacciare con applicazioni e database che usano questo formato e “pescare” direttamente i dati dall’archivio. “Si può quindi definire un template – continua Losi – e aggiornare i contenuti in modo dinamico grazie a opportuni script che permettono di prendere i documenti aggiornati“.

Secondo quanto comunicato da ITG, la curva di apprendimento di un software come enVision è breve: in 7-10 giorni un tecnico è già in grado di realizzare le prime presentazioni multimediali. “In realtà – spiega Losi – il punto fondamentale è l’organizzazione dei contenuti. In azienda ci sono moltissimi dati e informazioni di vario tipo, che una volta organizzati con strumenti come enVision, possono fornire un reale valore aggiunto per i propri clienti“.

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