Il test di tre access point ad alta velocità

In attesa del nuovo standard 802.11n, la prova di tre dispositivi basati su tecnologia MIMO e Speedbooster

Aprile 2006 Il mondo delle connessioni senza fili è dominato dagli
standard e da sistemi più o meno proprietari che definiscono compatibilità
e prestazioni tra i vari prodotti. Per esempio, tra lo standard 802.11b a 802.11g
la velocità si è quasi quintuplicata passando da 11 a 54 MBit al
secondo; poco dopo, molti produttori hanno elaborato tecnologie proprietarie per
aumentare ulteriormente la velocità, ricordiamo la PRISM Nitro, i “Turbo
mode” che raddoppiavano la velocità di trasmissione a 108 Mbps e
la SpeedBooster di Linksys che incrementa del 35 per cento la velocità
di 802.11g.Questi incrementi teorici non trovano però riscontro nella realtà,
un guadagno di velocità c’è ma limitato.

MIMO per aumentare la qualità del segnale
I fattori che influiscono sulla velocità di trasmissione wireless sono
le interferenze radio dell’ambiente e le riflessioni del segnale che si
sovrappongono al segnale originale e lo disturbano. Una tecnologia efficace
contro questi fattori è la MIMO che verrà utilizzata dal futuro
standard 802.11n.

La tecnologia MIMO è più costosa ed in alcune situazioni non
è necessaria. Per esempio, quando AP e adattatori si trovano nella stessa
stanza a poca distanza non c’è una differenza di prestazioni tale
da giustificare il costo maggiore dell’acquisto di una soluzione MIMO.

In questa prova confrontiamo le prestazioni di tre Access point, due di Linksys
in standard 802.11g con accelerazione SpeedBooster e uno di Sitecom che implementa
MIMO.

In attesa del nuovo standard 11n
Lo standard 802.11n per ora esiste solo sotto forma di indicazioni di sviluppo.
Il 19 gennaio 2005 l’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers,
un’organizzazione senza scopo di lucro composta da scienziati, ingegneri e professionisti
in varie discipline che definisce gli standard per prodotti e servizi relativi
alle tecnologie informatiche e di telecomunicazione) ha annunciato l’adozione
delle specifiche tecniche proposte dal consorzio EWC (Enhanced Wireless Consortium,
un’associazione di 27 membri che include Atheros, Cisco, D-Link, Intel, Lenovo,
Linksys, Netgear, Realtek e altri) quale base per lo sviluppo di 802.11n.Il
rilascio della versione definitiva dello standard è prevista indicativamente
tra la fine del 2006 e gli inizi del 2007.

Gli AP 802.11n in commercio sono realizzati secondo le specifiche iniziali
delineate da EWC ma non è detto che queste rimangano invariate. La versione
finale potrebbe differire di molto dalle specifiche base, sia a livello di protocolli
di trasmissione dei segnali che di mezzo fisico di trasmissione e non è
detto che un aggiornamento del firmware sia sufficiente per adeguare gli AP
alle specifiche finali.

Le controversie sul MIMO
Il principio della tecnologia MIMO lascia spazio a molte interpretazioni. Nella
versione sviluppata da AIRGO Networks il sistema divide due o più flussi di
dati in tanti flussi ognuno dei quali è modulato e trasmesso contemporaneamente
tramite differenti antenne nello stesso canale di frequenza.

Il ricevitore analizza i segnali ricevuti direttamente più quelli che
arrivano in ritardo dovuti alla riflessione del segnale contro gli oggetti,
li separa e li sottopone ad un algoritmo che li ricombina in un segnale unico.
I vari percorsi di riflessione sono considerati alla stregua di canali virtuali
sui quali trasmettere informazioni. Il disegno ad antenne multiple è
proprio per trarre vantaggio della presenza di questi canali virtuali. La velocità
di trasmissione aumenta linearmente in base al numero di flussi dati trasmessi
simultaneamente sullo stesso canale.

Le implementazioni di MIMO sviluppate da altri produttori di chipset wireless
si basano sul principio della trasmissione e ricezione di un unico flusso di
dati tramite diverse antenne e la selezione dell’antenna in cui arriva il segnale
con il migliore rapporto tra segnale e rumore. In genere sono designate con
il nome di Smart Antenna.

L’unico punto di convergenza con il MIMO di AIRGO è quindi la
presenza di multiple antenne ma con la differenza fondamentale che la qualità
del segnale risente ancora dei problemi di riflessione. Per distinguere i due
metodi la tecnologia AIRGO ha brevettato il nome True MIMO per differenziare
la sua tecnologia.

Le principali tecnologie MIMO
True MIMO (Sviluppata da AIRGO Networks)
Divide due o più flussi di dati
in flussi multipli ognuno dei quali è modulato e trasmesso contemporaneamente
tramite diverse antenne.

Vantaggi: La divisione in segnali
multipli migliora l’efficienza spettrale (la quantità di informazioni trasmesse
per unità di tempo in una specifica banda di frequenza). Le prestazioni crescono
in rapporto al numero di antenne.

Produttori: Buffalo Technologies,
Linksys (SRX e Range eXpansion), Belkin (MIMO Pre-N), Netgear (Pre-N).

Smart antenna (o SmartMIMO)
Trasmette e riceve un unico flusso di dati tramite diverse antenne selezionando
l’antenna in cui arriva il segnale con il migliore rapporto tra segnale
e rumore.

Vantaggi: Mitiga l’effetto dei segnali riflessi che arrivando
in ritardo interferiscono con il segnale principale ma non migliora l’efficienza
spettrale come il TrueMIMO.

Produttori: AirLink (MIMO XR), D-Link (Super G), Netgear (RangeMax),
Sitecom (MIMO XR), Trendnet (Super G), Zyxel (XtremeMIMO), SMC (g MIMO).

La tecnologia True MIMO divide e trasmette due o più flussi di dati nello stesso
canale di frequenza su antenne diverse.

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