Il test di Macromedia Dreamweaver 2004 MX

Integrata appieno la gestione dei fogli di stile e potenziata l’interfaccia verso i principali strumenti di sviluppo: ASP, PHP, XML oltre a Coldfusion

giugno 2004 La nostra prova sul numero uno tra gli strumenti di webpublishing arriva con un discreto ritardo rispetto all’annuncio dello scorso settembre, ma ci siamo presi il tempo per collaudare il prodotto dal vivo in un ambiente di produzione reale per diversi mesi al fine di trarre conclusioni derivate non solo da una valutazione delle nuove potenzialità, ma anche dal loro effettivo impiego sul lungo periodo.

Dreamweaver è il più noto tra i prodotti di webpublishing e viene utilizzato da webdesigner e webmaster per progettare, realizzare e aggiornare sia siti statici o dinamici. Il suo punto di forza è il pieno controllo su tutti gli elementi HTML che possono comporre la pagina, con numerose funzioni che sveltiscono e automatizzano il lavoro per chi deve gestire centinaia o migliaia di pagine. Il prodotto è diventato celebre sin dall’inizio per la sua capacità di creare codice di assoluta affidabilità, senza introdurre “stranezze” che possano risultare indigeste ai browser e provocare una visualizzazione errata della pagina. Consente di creare pagine sia lavorando direttamente sul codice (HTML, XLM, ASP, PSP, Coldfusion, eccetera) sia lavorando in modalità grafica o mista: codice e grafica.

Qualsiasi elemento codificato a mano viene immediatamente rappresentato nella sua forma finale nella finestra di lavoro grafica denominata Progettazione e qualsiasi oggetto creato col mouse si trasforma istantaneamente in codice che possiamo esaminare in diretta nella finestra Codice.

Dalla versione MX il prodotto è stato integrato in una suite che raggruppa anche il celebre Flash, lo strumento principe per costruire animazioni sul Web, e Fireworks, per elaborare immagini. Oggi, la versione 2004 di Dreamweaver MX porta un rinnovamento dell’interfaccia, resa più efficiente e gradevole, ma soprattutto la completa integrazione della gestione dei fogli di stile (Cascading Style Sheet) e la presenza di un editor grafico interno per ritoccare rapidamente le immagini senza dover caricare un secondo programma. A questo si affianca comunque un’integrazione ancora più stretta con gli altri componenti della suite Studio MX 2004, di cui parleremo in altri articoli, e con Microsoft Office, oltre che la presenza di nuovi elementi di supporto alla programmazione in ambiente ASP.NET, PHP e XML.

Di fatto il prodotto è talmente ampio che ci vuole un libro di oltre 1100 pagine per illustrarne le diverse caratteristiche: Dreamweaver MX 2004 Demystified di Laura Gutman edito da Peachpit Press e distribuito da Hoepli (46,95 euro) che consigliamo come ottima fonte per arricchire le proprie conoscenze generali di web design anche all’esterno del contesto Macromedia.
Il fatto di aver protratto la prova per alcuni mesi, ci ha consentito anche di aggiornare il programma con la patch rilasciata all’inizio di marzo che porta Dreamweaver 2004 alla versione 7.0.1 e lo rende in generale più stabile oltre a velocizzare alcune operazioni, come la gestione di tabelle lunghe e complesse.

Rimane in ogni caso il fatto che Dreamweaver MX 2004 è più “pesante” del suo predecessore, inoltre non sono state ancora risolte alcune idiosincrasie nella gestione dei modelli (template) che portano a volte il programma a perdere il filo, costringendo a chiudere e ricaricare il documento, quando si lavora con modelli di una certa complessità. In generale, comunque, il prodotto si è dimostrato molto più stabile del predecessore oltre che più efficiente in numerose operazioni.

L’interfaccia rinnovata
La parte che cambia di più nell’interfaccia è la barra d’inserimento superiore che ora mostra un numero ridotto di categorie, eliminando la rappresentazione a schede (tab) per sostituirla con poche icone primarie da cui si aprono menu a discesa con icone e voci corrispondenti agli oggetti che possono essere inseriti nella pagina, tratti da quella particolare categoria. Si può comunque ritornare alla visualizzazione classica a schede, mantenendo al tempo stesso le icone con i relativi menu a discesa.
Infine si può far sparire del tutto la barra d’inserimento a beneficio di chi usa le scorciatoie da tastiera e vuole recuperare spazio utile sul video. È anche possibile aggiungere una barra di comando al singolo documento, personalizzabile per ciascun documento.

L’elemento con cui si lavora più di frequente, a parte la pagina, è la finestra delle proprietà dalla quale è ora possibile controllare non solo le caratteristiche dei singoli tag HTML, ma anche ritoccare le immagini (ritaglio, rotazione, contrasto, luminosità e incisione) senza dover aprire un editor grafico esterno, come Fireworks 2004MX, che comunque è direttamente accessibile nella stessa finestra. Notevole anche la possibilità di agire da questa finestrella anche sulla modifica e aggiunta di fogli di stile. Si tratta di un salto considerevole rispetto al passato di Dreamweaver e costituisce il cambiamento più significativo di questa versione. Per la prima volta, il programma consente di costruire tutti gli stili e le relative classi al proprio interno, mostrando immediatamente l’effetto prodotto e offrendo accesso rapido alle classi già definite. Un’evoluzione che consacra il definitivo passaggio ai CSS nella produzione di siti moderni.

Per chi avesse bisogno di un maggior dettaglio sugli elementi presenti nella pagina, troviamo anche la Finestra di Ispezione Tag che riassume e permette di modificare tutti i parametri relativi a CSS e comportamenti.

Tabelle e validazione
La gestione delle tabelle, già ottima nelle versioni precedenti, è stata arricchita con la visualizzazione costante di una barra che mostra la larghezza delle singole colonne e che permette di regolarla in modo globale. È stata anche aggiunta una modalità di visualizzazione “espansa” che mette in risalto gli elementi della tabella, esagerandone le dimensioni, in modo da facilitare il riconoscimento di celle e righe di piccole dimensioni che partecipano alla costruzione del layout della pagina e che altrimenti sarebbero difficilmente distinguibili e selezionabili.

Le dimensioni effettive degli elementi non vengono modificate, ma è come se il programma le mettesse sotto la lente d’ingrandimento. Un’altra area di forza per Dreamweaver è la disponibilità di automatismi che semplificano e sveltiscono la gestione di un sito. Mantenendo le funzionalità del passato, si è aggiunta flessibilità: non è più indispensabile definire un sito, assegnandogli una particolare directory, prima di cominciare a lavorare e nella fase di trasferimento del sito a un server temoto, la procedura di FTP consente di svincolare la struttura di arrivo rispetto a quella di partenza, aggiungendo la prerogativa di proteggere il traffico di trasferimento da occhi indiscreti. In pratica, potete collegarvi a un server on line e modificare i file senza dover prima creare in locale un sito equivalente. La validazione dei codice contenuto nel documento può essere eseguita automaticamente all’apertura di ogni pagina, fornendo un responso in relazione a un particolare browser, verso il quale Dreamweaver verifica anche il supporto dei CSS.

Integrazione
Nato come ambiente per i webdesigner e i webmaster, Dreamweaver ha cominciato, sin dalla versione MX, a fornire un supporto efficiente anche agli sviluppatori di siti dinamici che usano prevalentemente linguaggi di scripting per interfacciarsi con database e non si accontentano di una buona gestione dell’HTML. La versione 2004 MX potenzia il già robusto supporto di Coldfusion e amplia gli strumenti di lavoro per chi opera con PHP, ASP e XML. Viene anche offerta la codifica colore degli elementi di codice e l’autocompletamento per chi scrive procedure ActionScript direttamente da Dreamweaver, peccato che non integri un sistema di verifica della sintassi del tipo offerto in Flash 2004 MX.

Dreamwaver è, come accennato, una componente della suite Studio MX 2004 che integra anche Fireworks 2004 MX e Flash 2004 MX, ora ancora più uniti rispetto alla suite precedente. Ad esempio, è possibile usare direttamente da Flash e Fireworks la funzione di Deposito e Ritiro dei file presente in Dreamweaver che consente di avere più persone che lavorano in contemporanea sullo stesso sito, senza il pericolo d’interferire l’una con l’altra. Inoltre è possibile il copia incolla diretto di elementi di Fireworks all’interno di Dreamweaver. Trovate una copia di valutazione completa sul secondo CD assieme all’aggiornamento per portare il programma alla versione 7.0.1.

Caratteristiche tecniche
Produttore: Macromedia
Prodotto: Dreamweaver MX 2004
Requisiti minimi: Intel Pentium III a 600 MHz, 256 MB di RAM installata (consigliato almeno 256 MB)
Sistema operativo: Windows 98 SE, 2000, XP

Prezzo: Completo: 575 euro (IVA compr.)
Agg.: 287 euro (IVA compresa)
Voto globale: 9

Pro
• Interfaccia migliorata

• Piena gestione dei CSS

• Integrazione con tutti i principali linguaggi di scripting

Contro
• Maggiore consumo di risorse
• Gestione template migliorabile

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