Il test di Adobe Premiere Elements 1.0 – parte 2

Le sei fasi di lavorazione Come nel caso di Pinnacle Studio 9, ci sono i pulsanti che rappresentano le differenti fasi di lavorazione. Rispetto alle tre di Studio 9 (Cattura, Editing ed Esportazione) Adobe ne ha messe in evidenza sei: Capture, Edit, Ef …

Le sei fasi di lavorazione
Come nel caso di Pinnacle Studio 9, ci sono i pulsanti che rappresentano le
differenti fasi di lavorazione.

Rispetto alle tre di Studio 9 (Cattura, Editing ed Esportazione) Adobe ne ha
messe in evidenza sei: Capture, Edit, Effects, Titles, DVD ed Export.

Questa sequenza ricostruisce i momenti di lavorazione di un video, che comincia
con la cattura del filmato da una fonte esterna per finire con l’esportazione
o la creazione di un DVD.

All’apertura il programma si posiziona nella fase di editing. Ogni altra
operazione viene avviata in nuove finestre, che si vanno a sovrapporre all’interfaccia
di base.

Analisi della timeline
La timeline è scorrevole e presenta, di default, due tracce video e due
tracce audio. Possono essere aggiunte però fino a 100 tracce audio e
video. Durante la lavorazione di filmati lunghi, con tempi superiori alla mezz’ora,
la timeline diventa un po’ troppo pesante, rallentando e rendendo più
complicate le operazioni di modifica.

I comandi posti sopra la timeline, oltre alla funzione di zoom, sono solo
tre: Razor, che serve per effettuare i tagli, il time
stretch
, lo strumento che serve per allungare o accorciare la durata
di una clip e l’ultimo, il selection tool, che viene
utilizzato per spostare e riordinare tutte le parti del montato.

All’inizio di ogni traccia video, è possibile selezionare tre
tipi di visualizzazione della clip sulla timeline: quella frame per frame, la
visualizzazione che rende visibile solo il primo frame e quella che riporta
solo il nome della traccia.

Interfaccia programma
La schermata iniziale di Adobe Premiere Elements offre tre possibilità
di scelta: la creazione di un nuovo progetto, l’apertura di un progetto
esistente, oppure la cattura di un filmato da un dispositivo esterno.

Nella parte centrale è stato posizionato il display video, sulla parte
sinistra trova invece spazio la finestra di completamento con l’elenco
dei file da inserire nel montaggio.

A destra del monitor si trova la parte How to con i suggerimenti contestuali
al lavoro che si sta svolgendo. La timeline occupa tutta la parte inferiore
dello schermo.

I controlli, sia per il display sia per la timeline, sono i minimi indispensabili;
questa soluzione da un lato offre una buona immediatezza d’utilizzo, dall’altro
riduce notevolmente le possibilità di modifica del filmato per chi è
un po’ più esperto.

Effetti e titoli
Sia per la parte riguardante gli effetti, sia per quella che concerne i titoli,
viene avviata una nuova finestra, nella quale si effettuano tutte le operazioni
che saranno poi applicate al montato presente sulla timeline.

La finestra riguardante i titoli è di dimensioni notevoli, tanto da
occupare quasi tutto lo schermo: di default viene visualizzato il frame su cui
i titoli verranno applicati, utile per controllare la leggibilità del
testo rispetto allo sfondo.

Sono presenti, sempre come impostazione predefinita, i safe margins utili
per non portare il testo al di fuori delle reali dimensioni dello schermo televisivo.
Sono presenti numerosi layout e stili, ognuno modificabile.

La finestra che si occupa dell’applicazione degli effetti video viene
avviata tra il browser dei file e il display. L’elenco di tutti gli effetti
e le transizioni è organizzato in quattro gruppi: due per le transizioni
e gli effetti audio e altri due per le transizioni e gli effetti video.

Tra gli effetti video c’è da segnalare la presenza della possibilità
di fare il picture in picture che permette di visualizzare, in una finestra
sovrapposta, un video in contemporanea al video principale.

continua…

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