Il test dell’Intel Core 2 Extreme QX6700

La prova del quad core di Santa Clara. Prestazioni interessanti, soprattutto in ambiente multitasking

Si è ufficialmente aperta l’era del multicore, con la presentazione,
qualche giorno fa, del nuovo quadcore di Intel, una CPU che integra al suo interno
quattro core su due die separati.

Un processore che serve più a far vincere la battaglia tecnologica
tra AMD e Intel che ci accompagna da anni alla ricerca della CPU più
performante che come soluzione tecnologica da immettere sul mercato. Del resto
in Intel la vera svolta era avvenuta con il lancio dell’architettura Core,
base su cui questo quadcore è stato costruito.

Intel ha modificato anche il metodo di nomenclatura con cui viene identificata
la nuova CPU: sono infatti stati utilizzati sei caratteri, uno in più
rispetto al solito metodo di identificazione. Il nuovo carattere utilizzato
è la lettera Q che sta ad indicare la tecnologia quadcore del processore.
Per ora sono previsti esemplari per desktop e server.

I vantaggi si evidenziano in ambienti multitasking, soprattutto utilizzando
software di encoding video e audio, dove il lavoro dei core in parallelo permette
di ottenere grandi vantaggi in termini di prestazioni e scalabilità.
Meno nei videogiochi in cui conta più investire in una scheda di alto
livello con un processore ben bilanciato piuttosto che puntare tutto sul processore.

Tornano di nuovo a farsi alti i consumi. Se pensiamo all’ottimo valore
che avevano i Core2 Duo di 65 e 75 W massimo di TDP (Thermal Design Point),
si ritorna ai valori visti con gli ultimi Pentium Extreme Edition, con ben 130
Watt da dissipare. Da notare che la CPU quadcore pur utilizzando lo stesso socket
di installazione necessita una scheda madre con una nuova revisione del chipset
975.

Il laboratorio di PC Open ha effettuato una serie di benchmark per poter valutare
i reali benefici che una architettura a quattro core è in grado di apportare
rispetto ad una sviluppata con due core. In quest’ottica sono stati utilizzati
test di differente natura, con l’intento di simulare scenari di utilizzo
diversi, da quello da ufficio ad uno videoludico.

Ecco una breve descrizione dei benchmark effettuati:

  • PC MARK 2005. Test che valuta le prestazioni del PC, andando ad analizzare
    ogni singolo componente.
  • 3DMARK05. Sviluppato per poter testare le capacità di un sistema
    in ambiente videoludico 3D.
  • SYSMARK 2004 SE. Uno dei test più completi che simula un utilizzo
    tipico del PC, anche in multitasking, avviando processi di conversione video,
    ma anche di editing di testo.
  • CONVERSIONE VIDEO (AUTOGK). Questo software permette di effettuare una
    conversione video, da Mpeg-2 a Xvid; l’operazione di encoding video
    è una delle più pesanti per la CPU e mette sotto stress questo
    componente.
  • FEAR. Fear è un gioco delle alte richieste hardware: effettuando
    un test con questo videogame possiamo valutare le prestazioni di una CPU in
    ambiente videoludico.
  • PHOTOSHOP. Attraverso questo test, che ricrea un utilizzo tipico (dall’applicazione
    di filtri alla conversione dell’immagine) del più utilizzato
    editor di immagini al mondo, è possibile valutare l’efficienza
    di una CPU in questo ambito.

I dati che emergono dalla fase di testing mostrano una superiorità
limitata della CPU quadcore di Intel: nonostante il QX6700 abbia il doppio dei
core rispetto all’X6800 le prestazioni non raddoppiano assolutamente e,
anzi, in alcuni casi sono pressoché identiche.

Il motivo di tali risultati è da ricercarsi nel mancato supporto delle
odierne applicazioni alle architetture multi-core, che vengono “trattate”
al pari di soluzioni single core. In questo senso è possibile verificare
nella tabella come le prestazioni durante l’esecuzione di applicazioni
videoludiche (FEAR e punteggio totale di 3Dmark05) ma anche “comuni”
(Sysmark e PC Mark) non siano influenzate più di tanto dal cambiamento
di processore.

Discorso a parte riguarda le conversioni video: in questo caso, è necessaria
tutta la potenza di calcolo del processore, e appaiono evidenti i vantaggi che
una soluzione quadcore è in grado di fornire rispetto ad una dualcore.
Per meglio comprendere le vere potenzialità di un sistema sviluppato
con QX6700, abbiamo deciso di complicare lo scenario di encoding video, facendolo
sia funzionare in solitaria, sia in modalità multitasking, con 7-zip
impegnato a comprimere file: il frame rate della conversione non ha subito rallentamenti,
mentre durante l’esecuzione su X6800 è nettamente calato.

QX6700 ad oggi è la migliore soluzione per tutti gli utenti che hanno
bisogno di una potenza di calcolo senza eguali, ma allo stesso tempo, la mancanza
di applicativi in grado di sfruttare completamente tale CPU, rende questo prodotto
ancora non completamente pronto per il mercato.

Caratteristiche tecniche
Produttore: Intel
Modello: Core 2 Extreme QX6700
Frequenza di funzionamento: 2,66 GHz
Numero core: 4
Numero die: 2
Cache L1: 64 KB (x4)
Cache L2: 4 MB (x2)
Socket: 775
Processo di produzione: 65 nm
TDP: 130 Watt
Chipset supportati: i975, nVidia 680i
FSB: 1.066 MHz
Prezzo: 999 dollari

Pro
– Prestazioni in ambito multitasking

Contro
– Necessità di una revisione del chipset
– Prezzo
– Consumi

I risultati dei benchmark

Modello Core 2 Extreme QX6700 Core 2 Extreme X680
PC MARK 2005 7301 PCMarks 5801 PCMarks
WMV Video Compression 113,2 FPS 73,3 FPS
DivX Video Compression 136,1 FPS 86,8 FPS
3DMARK05 5595 5469
CPU Test 1 5,4 FPS 3,0 FPS
CPU Test 2 7,1 FPS 4,7 FPS
SYSMARK 2004 SE 335 328
Internet Content Creation Overall 434 427
Office Productivity Overall 258 256
CINEBENCH 9.5
OpenGL Speedup 7.77 7.16
Multiprocessor Speedup 3.24 1.85
CONVERSIONE VIDEO (AUTOGK) 73.54 FPS 57.05 FPS
CONVERSIONE VIDEO (AUTOGK) in multistaking con 7-zip 71.63 FPS 37.98 FPS
FEAR [1024×768 dettaggli massimi] 42 FPS 42 FPS
Photoshop CS2 (Texturiser) 1,5 s 1,8 s
Photoshop CS2 (Extrude) 44,4 s 43,9 s
Photoshop CS2 (Smart Blur) 45 s 44,8 s

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome