Il test del Fit-PC2

Un personal computer in palmo di mano. Indicato per chi ricerca silenziosità e compattezza.

Settembre 2009 Del Fit-PC2 ciò che impressiona subito è
sicuramente l’ingombro. Vedendo l’unità centrale, grande circa
come mezza videocassetta VHS, la si potrebbe scambiare per l’alimentatore.
Poi, guardando meglio, si nota che il retro è completamente affollato di
prese e che l’alimentatore, quello vero, è ancora più piccolo,
circa metà di un tipico alimentatore per notebook. Del resto i dati di
targa dicono che l’uscita (su 12V) è di soli 18W massimi; il produttore
dichiara un consumo effettivo di 6W in condizioni normali, 1W in standby e 8W
a pieno carico. Questo significa basso consumo, riduzione della produzione di
calore e nessun bisogno di ventole di raffreddamento. Di conseguenza, nessun rumore
inutile (a parte il leggerissimo ronzio del disco da 160GB) e nessun bisogno di
percorsi interni per la ventilazione né di griglie di aerazione. Fra l’altro,
l’alimentazione esclusivamente a 12V significa anche che il sistema sarebbe
facilmente utilizzabile in auto come “cuore” di un Car-PC completo
di tutte le funzioni.

Compattezza e bassi consumi
Il Fit-PC2 però non è un oggetto costruito solo per stupire in
tema di compattezza, silenziosità e bassi consumi. Le prestazioni sono
in linea con quelle delle altre macchine basate su Atom, come la maggior parte
dei netbook e net-top: non esuberanti, quindi, ma sufficienti per gestire un
normale utilizzo da ufficio. L’avvio del sistema operativo – Ubuntu Linux
8.04, nella versione provata (ma è disponibile anche una versione con
XP) – richiede appena 39 secondi fino al login. E dopo l’immissione delle
credenziali, l’avvio della sessione richiede altri 16 secondi soltanto.

Nel giro di un minuto dall’apertura della sessione, puntualmente Ubuntu
segnala la disponibilità di aggiornamenti. Il download automatico tramite
Synaptic richiede pochi secondi (già su una comune LAN Fast Ethernet;
il Fit-PC2 supporta però anche Gigabit Ethernet in modo nativo), a cui
naturalmente segue una fase più o meno lunga di installazione.

Il lancio di Firefox a sistema operativo appena lanciato richiede meno di 10
secondi. Successivamente, l’apertura di una nuova finestra del browser
richiede circa 3 secondi; la metà occorre per aprire un nuovo tab. Dignitose
e in linea con le aspettative anche le prestazioni in navigazione Web. La connettività
è completa e comprende Gigabit Ethernet, Wi-Fi 802.11g con connettore
per antenna esterna posteriore, fornita (il Fit-PC2 assume così un aspetto
simile a quello di un access point), 4 porte USB tipo A posteriori e due tipo
mini-A anteriori (queste ultime supportano esclusivamente USB 2.0, quindi non
sono adatte per collegare periferiche obsolete o lente), uscita video digitale
DVI con connettore HDMI, ingressi e uscite audio, lettore di schede frontale
(purtroppo non compatibile con SDHC). Una finestrella sul frontale rivela infine
la presenza di un’interfaccia a raggi infrarossi utilizzabile con un telecomando
(non compreso), consentendo un utilizzo multimediale o per presentazioni da
ufficio. Praticamente manca solo una porta FireWire, ma crediamo che l’editing
di materiale video non sia comunque la destinazione d’uso ideale di un
sistema di questo tipo.

Un aspetto che di primo acchito può stupire è quello della temperatura
che l’unità raggiunge dopo un certo periodo di utilizzo. Anche
se è vero che l’utilizzo di Atom come CPU riduce consumi e dissipazioni,
tanto da rendere superflua la rumorosa ventola di raffreddamento, nondimeno
la forte miniaturizzazione concentra la pur ridotta produzione di calore in
uno spazio decisamente piccolo. Così lo chassis (saggiamente realizzato
in metallo) tende a scaldarsi parecchio con l’uso. Anche se non vengono
raggiunti livelli preoccupanti, la temperatura appare comunque maggiore di quella
tipicamente raggiunta da un netbook: sempre basato su Atom, ma con miglior circolazione
d’aria all’interno, spesso supportata da una piccola ventola.

Con la configurazione software originale abbiamo incontrato difficoltà
nel collegamento alla rete wireless: tutti gli access point provati venivano
correttamente riconosciuti ed elencati, fra l’altro con una corretta indicazione
della potenza di campo, segno che l’hardware funzionava regolarmente,
ma la connessione non riusciva mai a completarsi dopo l’immissione della
passphrase. La situazione non è migliorata installando gli aggiornamenti
automatici di Ubuntu, né passando alla configurazione manuale.

Il problema è probabilmente dovuto a driver non corretti (a una scansione
sul bus PCI la scheda wireless è riconosciuta come un non meglio identificato
RaLink unknown device 3090) e quindi risolubile per via software. Il supporto
è fornito direttamente dal produttore solo tramite forum e in lingua
inglese.

Pro
– Compattezza stupefacente
– Elevatissima robustezza del telaio
– Connettività completa
– Silenziosità quasi assoluta (con hard disk) o totale (con disco SSD)

Contro
– Tendenza a un certo surriscaldamento
– Hardware wireless non immediatamente riconosciuto in configurazione software
standard

Caratteristiche tecniche
Nome: Fit-PC2
Produttore: CompuLab
Distributore: Microsystems
Processore: Intel Atom 1.6GHz
RAM: 1GB DDR2-533
Porte: DVI (connettore HDMI), 4+2 USB, ingressi/uscite audio,
LAN 10/100/1000, Wi-Fi b/g, card reader miniSD
Hard disk: SATA 160GB
Grafica: Intel GMA500, DVI/HDMI, risoluzione fino a Full HD,
decodifica 1080p H.264, WMV9, MPEG2
Chassis: alluminio die cast 100%
Dimensioni: 101 x 115 x 27 m
Peso: 370g compreso hard disk
Prezzo: da 261 a 425 euro a seconda delle configurazione

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