Il telefonino si ricarica con Bea

Con l’infrastruttura tecnologica della società californiana, Tim ha implementato un sistema per ricostituire il credito delle schede prepagate direttamente dal bancomat.

Per abbreviare, soprattutto nei week end quando si verifica il massimo picco, il lasso di tempo che si impiega per ricaricare da uno sportello bancomat le schede prepagate dei cellulari Tim, la principale società di telefonia mobile italiana si è rivolta a Bea Systems. Grazie alla suite eLink, famiglia di prodotti pacchettizzati di Enterprise application integration con specifiche funzionalità di e-commerce facente parte della piattaforma e-business Bea WebLogic, gli utenti di Telecom Italia Mobile possono, infatti, ricostituire il proprio credito in maniera rapida e senza difficoltà.

«Siamo soddisfatti di questa realizzazione – ha commentato Mauro Solimene, amministratore delegato di Bea Systems Italia -. L’implementazione effettuata, infatti, non mancherà di costituire un esempio per altre installazioni di questo tipo».

La nuova infrastruttura tecnologica gestisce quotidianamente una media di oltre un milione di messaggi di ricarica via bancomat, con concreti vantaggi per gli oltre 24 milioni di utenti Tim. La riduzione dei tempi d’attesa per l’accredito si verifica anche nei momenti di maggiore traffico, in genere sabato e domenica e in modo particolare durante l’estate, per un business che vale circa 50 miliardi di lire al giorno.


Dal lato dell’operatore di telefonia, grazie alle caratteristiche di bilanciamento automatico del carico di lavoro, tipiche della soluzione di Bea Systems, i responsabili dei sistemi informativi di Tim hanno realizzato un progetto che, nei momenti in cui la richiesta è più elevata, è in grado di far fronte a forti pressioni e che, altrimenti, utilizza la capacità elaborativa per operazioni differenti.
«Nel quadro di un costante consolidamento, la scelta che abbiamo operato ha una valenza strategica – ha aggiunto Luigi Cardone, Chief information officer di Tim -. Un’infrastruttura scalabile e facilmente riconfigurabile come quella implementata ci permetterà di essere al passo con le esigenze di un mercato in continua evoluzione, nel quale il time-to-market e le performance sono fra i principali fattori premianti». Ma il ruolo della suite di Bea Systems all’interno di Tim non si limita a quest’unico aspetto, fungendo, al contrario, da base per la comunicazione con altri sistemi.

«La ricarica tramite bancomat – ha proseguito Cardone – è, forse, l’applicazione più critica per noi, ma non l’unica. La soddisfazione per i risultati raggiunti ci ha convinto a estenderene le caratteristiche». Superato il primo scoglio legato alle prestazioni «ma era naturale per un prodotto giovane, se si considera che la partenza del progetto è da farsi risalire a circa due anni fa», come ha sottolineato il manager romano, la collaborazione con Bea non ha presentato battute d’arresto. Il rapporto tra le società dura da quattro anni ed è intenzione di Tim, dalle parole di Cardone, «continuare a far sì che il dialogo tra i vari sistemi con cui ci interfacciamo quotidianamente, avvenga solo con tecnologia WebLogic».

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