Il software educativo? E’ come un diesel

Un’analisi di Vivendi sul mercato educational con qualche consiglio per i rivenditori

La crescita è lenta ma c’è. Sicuramente non esplosiva come quella che in molti si aspettano per i videogiochi con l’arrivo di Xbox, ma attorno al mercato educational qualcosa inizia a muoversi. Almeno così è pronta a giurare Stefania Vanerio che si occupa della linea di prodotti educational di Vivendi un marchio che accompagna prodotti come Adibu o Barbie in versione cd rom. Con una quota di mercato a livello europeo del 17% i cd rom per i bambini da due a otto anni in Italia stentano un po’. La percentuale sulle vendite è solo del 7% ma Vivendi è convinta che ci sia ancora molto spazio da rosicchiare. Anche perché la base installata di pc (questo è un mercato soprattutto per i computer e poco per le console) dopo l’avvento di Internet è cresciuta parecchio, le scuole si sono accorte del multimediale e le famiglie iniziano ad apprezzare prodotti che finalmente hanno marchi riconoscibili anche dai genitori. “Brand come Barbie o Fisher’s Price che debutterà nei prossimi mesi – sottolinea Vanerio – sono presenze importanti per i genitori”. Mamme e papà, non più disorientati da nomi sconosciuti, ripongono con maggiore facilità la loro fiducia nella formosa bambolina bionda che prima di altri ha capito che il mercato si stava allargando verso i cd rom che non a caso ospitano anche i personaggi della scuderia Disney. La lentezza a raggiungere il successo è comunque una costante di questo mercato. I titoli educational, che soffrono meno della pirateria, non si bruciano in un mese come i videogiochi ma come un diesel arrivano a maturità in un tempo più lungo. Per questo bisogna agire in modo diverso con il trade che deve essere stimolato con merchandising e promoter.

Proprio perché l’importanza del trade è fondamentale per questo tipo di prodotti, Vivendi ha messo a punto uno studio di mercato con alcuni consigli per i rivenditori. Questo tipo di software può essere valorizzato come forma di intrattenimento didattico in confronto alla passività della tv, permette di diversificare l’offerta del punto vendita con prodotti dai prezzi medi più bassi rispetto ai giochi rispetto ai quali vanta anche un inferiore livello di pirateria. In più, secondo Vivendi, i prodotti educational ofrono anche una maggiore marginalità. Oltre alla possibilità di allaargare il target della clientela il software educational possiede una bassa obsolescenza, poca stagionalità con fatturati regolari e un basso rischio di stock nel senso che è possibile non tenere grosse scorte in negozio. Assortimento e non quantità è il consiglio della multinazionale francese che sottolinea l’importanza di uno scaffale diviso per linee di prodotto (si rivolgono a differenti fasce d’età). In particolare Vivendi assicura tre grandi promozioni durante l’anno, attività di trade marketing continuative a sostegno del sell out, l’organizzazione di in store promotions, schede trade dedicate o demo dedicate ma anche pacchetti personalizzati per i clienti con mini-mouse, matite o pupazzetti e una comunicazione che va oltre le tradizionali riviste specializzate per andare a colpire il target della famiglia.

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