Microsoft Research renderà disponibili i suoi materiali e risultati di ricerca secondo le consuetudini dell’open access, nel nome dell’avanzamento complessivo del sapere. E’ un trend forte.
Un ecosistema di comunicazione ad alto livello tra singoli studiosi, ma anche tra istituti, è oggi ritenuto il modo migliore di spingere più avanti la ricerca globale. Anziché essere conservati gelosamente e tenuti all’insaputa della comunità, quindi, dati, risultati e documentazioni possono essere condivisi e riusati al di fuori del luogo d’origine iniziale, generando risultati complessivi decisamente elevati. Un po’ come successe alla fine del Medioevo in Europa, in quel processo che -insieme ad altre condizioni favorevoli- nutrì il Rinascimento.
Negli ultimi tempi molte istituzioni private stanno intraprendendo questo percorso e Microsoft è una di queste.
In particolare le tre principali motivazioni che hanno spinto Microsoft Research sono il desiderio di spingere in avanti l’umana conoscenza, l’ambizione dei signoli ricercatori e l’apertura della pubblicazione di tutti i risultati delle ricerche.
Queste argomentazioni sono state esposte in una recente intervista che Scientific American ha fatto a Peter Lee, capo della Microsoft Research. Peter ha inoltre sottolineato l’importanza di “una profonda collaborazione con i ricercatori accademici”.
L’open access in Microsoft segue regole semplici e chiare, elencate qui. La Microsoft Research non si occupa di programmazione, bensì di scienza: tra gli ultimi progetti c’è Tuva, sette lezioni del fisico Richard Feynman come non le avete mai viste.
Proprio nell’ottica dell’apertura Microsoft Research si è recentemente impegnata, parlando di una politica di accesso aperto per le pubblicazioni dei propri ricercatori. Non si tratta di un fatto episodico, bensì d’una deliberata presa di posizione all’interno del movimento verso l’open access e gli open data, come dimostrano i tanti post sviluppati nel 2013 da Tony Hey, vicepresidente di Microsoft Research Connections.
“Siamo certamente in piena transizione del mondo delle pubblicazioni accademiche”, ha scritto Hey, “in un processo che coinvolge editori, istituzioni, bibliotecari, pubblica amministrazione e grandi aziende, oltre ovviamente ai ricercatori”. Ciò che è cambiato il il ruolo attuale dei vari attori, che oggi sono “autori e consumatori allo stesso tempo”.
Microsoft Research esiste dal 1992. Guardando le novità dal punto di vista pratico, ora metterà
le sue pubblicazioni di ricerca in un repository completo ed accessibile.