Il ruolo strategico dell’application management

Per Idc, il mercato di quest’area crescerà nel complesso del 10% nei prossimi tre anni, grazie a una maggior maturità sia dell’offerta che della domanda

L’Ict è ormai un mercato senza scintille. Una situazione di stallo che, nonostante tutto, sta lasciando spazio ad alcune tendenze riconducibili sia all’evoluzione delle tecnologie che al loro go-to-market per riuscire a supportare i Cio nella semplificazione della gestione delle complessità It aziendali.

«Mentre gli altri paesi stanno riprendendo a investire in Information technology – ha esordito Mastropasqua, Telecom & Internet Research Director di Idc Italia – da noi c’è ancora poca fiducia in ciò che l’It può fare per le aziende. La situazione è particolarmente evidente analizzando la spesa per addetto: 1.000 euro in Italia, in media il doppio negli altri paesi europei». Oltre a essere risicati, nel nostro paese i budget It sembrano essere soprattutto mal ripartiti a vantaggio delle spese di manutenzione. Mentre negli Stati Uniti si spende in media il 38% del budget in innovazione, da noi, infatti, non si supera il 21%. Una situazione che si riflette sulla produttività del nostro Sistema Paese, tra le più basse in Europa. «Eppure – ha continuato Mastropasqua – investire in It non è un optional, ma un elemento fondamentale per poter migliorare le performance operative a supporto del business e abbassare i costi di gestione delle infrastrutture attraverso tecnologie come l’automazione dei task, la riduzione dell’inflessibilità attraverso la virtualizzazione o l’uso del software come servizio».

Crescono le competenze dei service provider

All’interno dei servizi di outsourcing, l’application management rappresenta una componente strategica, anche se ancora limitata in valore: Idc stima che in Italia, nel 2006, la spesa raggiungerà i 284 milioni di euro, con un trend di incremento complessivo del 10% nei prossimi tre anni.

«La crescita – ha sottolineato Mastropasqua – deriverà sia da una maggiore maturità dell’offerta, sia dall’emergere di un approccio nella domanda, orientato non solo alla riduzione dei costi, ma anche a un miglioramento nell’ottimizzazione e nell’efficienza delle risorse attraverso le competenze specializzate di un service provider che potrà fornire servizi anche in modalità hosted».

A breve questa versione dell’application management rappresenterà un’opportunità sempre più sfruttata dalle imprese, che potranno tornare a confrontarsi con un concetto già noto in passato come Asp (Application service management).

Offerto con delle sostanziali differenze, apportate soprattutto a quegli aspetti che non ne hanno mai permesso una reale diffusione, e sostenuto da un irrefrenabile processo a tendere nella direzione di un’impresa estesa e collaborativa, proprio l’hosted application management potrà rappresentare, secondo Mastropasqua, uno strumento particolarmente efficace per abbattere le crescenti complessità aziendali, portando le percentuali di budget dedicate a gestione e innovazione verso un rapporto 40 a 60. «Attraverso questa modalità di gestione applicativa – ha concluso il director – il fornitore è, infatti, in grado di raggiungere significative economie di scala e maggiori livelli di efficienza nelle attività di monitoring, management e maintenance, offrendo vantaggi concreti alle aziende che scelgono questa soluzione».

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