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Il ritorno di Nokia

Quando si parla di Nokia, nel mondo della telefonia mobile, c’è sempre un po’ quell’effetto nostalgia. Perché al di là della storia (soprattutto la storia degli ultimi anni, dopo l’acquisizione da parte di Microsoft nel 2013), c’è un asset che è rimasto fortissimo nella società finlandese: la forza del brand, che sembra non aver perso appeal.

Ecco perché, ne avevamo già dato qualche anticipazione la scorsa primavera, Nokia sembra ben decisa a rimettersi in gioco.
Sia chiaro, Nokia non esiste più. Esiste tuttavia HMD Global, società fondata da ex dipendenti Nokia, che ha ottenuto da Microsoft la licenza di utilizzo del brand, ha stretto accordi con Foxconn e si prepara a lanciare il suo primo smartphone nei primi mesi del 2017.

La forza del brand

La forza del brand è proprio quella su cui intende puntare HMD, il cui Ceo, Arto Nummela, domanda un po’ retoricamente: “Certo, le persone oggi usano altri smartphone. Ma siamo sicuri che amino i loro brand?”.
La leva su cui intende poggiarsi HMD è proprio questa ed è forse anche la sola alla quale danno credito gli analisti oggi.
In un mercato nel quale resta poco spazio di crescita, la riconoscibilità del marchio è quella che può garantire un beneficio immediato, soprattutto rispetto a new entrant meno o per nulla conosciuti.
Le barriere di ingresso nel mondo Android sono basse, quindi HMD arriva con due atout in mano: il nome, per l’appunto, e l’esperienza maturata negli anni d’oro della “vera” Nokia. La sfida sarà scalare.

Il rapporto tra HMD Global e Nokia

Tecnicamente, HMD ha ora rilevato definitivamente da Microsoft l’attività legata allo sviluppo e alla produzione di feature phone, mentre sempre con Microsoft ha un accordo di licenza per il solo utilizzo del brand Nokia su smartphone e tablet per i prossimi dieci anni.
non c’è alcun investimento diretto da parte di Nokia in HMD, che dunque le riconoscerà royalty per i brevetti e il nome.

HMD è di proprietà del fondo di private equity Smart Connetc LP, guidato da Jean-Francois Baril, che un tempo gestiva il supply chain management di Nokia, mentre gli stessi manager della società vi hanno investito.

Il ritorno nel mercato degli smartphone sembra l’unica mossa possibile per contrastare il declino nelle vendite di feature phone, l’unica attività alla quale si era finora dedicata HMD.

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