Il risparmio fa da traino

Le aziende sono attratte dalla riduzione dei costi, ma il valore aggiunto è nei servizi. I consigli del system integrator Pres.

Se la rete dati aziendale è allo stato dell’arte e il partner scelto è competente, l’implementazione di un progetto di Ip telephony non è un’impresa particolarmente complessa. E i vantaggi, in termini economici, sono facilmente misurabili. Lo spiega a "Linea Edp" Roberto De Giovanni, direttore tecnico di Pres, system integrator che ha all’attivo diverse installazioni in questo ambito. La società ha una forte vocazione tecnologica nel networking e nella sicurezza e impiega 60 dipendenti in quattro sedi.

Secondo la sua esperienza, quali ostacoli frenano oggi l’adozione dell’Ip telephony da parte delle aziende italiane?


La telefonia Ip va a toccare un target di persone ampio, che va dalla segretaria all’amministratore delegato, e generalmente senza un background tecnico. Il telefono è un terminale stupido e l’idea di sostituirlo con uno sofisticato può creare diffidenza. Bisogna trovare l’interlocutore giusto. Alcune aziende sono geneticamente più predisposte alle nuove tecnologie e vogliono avere sempre soluzioni all’avanguardia, altre meno. Altri scogli importanti sono i Pbx in uso non ancora ammortizzati e i costi di start up del progetto, anche se i tempi per recuperare l’investimento si sono molto ridotti rispetto al passato.

Viceversa, quali argomenti convincono a passare alla nuova tecnologia?


Sappiamo che oggi le condizioni di mercato non sono esaltanti, quindi tutti sono sensibili alla leva dei costi. Avere un’unica infrastruttura per i dati e la fonia consente di risparmiare sulle bollette e di avere un’unica interfaccia per la manutenzione e la gestione, e questo è un grande vantaggio. Va detto, poi, che a medio termine il traffico voce diventerà minore rispetto ai dati, sia perché si telefona di meno e si usa di più la mail, sia perchè la comunicazione diventa multimediale, e sono sempre di più le immagini che viaggiano in rete. Un altro aspetto che convince è legato ai nuovi servizi, come il voice mail, l’accesso ai data base mentre si telefona o la possibilità di usare il pc come end point, cose che prima non si potevano fare. Poi, ci sono le opzioni avanzate, rese possibili dalle applicazioni sviluppate o personalizzate dalle software house. È davvero un modo diverso di vedere il telefono.

Che ruolo hanno le applicazioni?


La leva economica è importante, ma, per competere, alle aziende serve un valore aggiunto: la disponibilità di applicazioni è fondamentale. Ci sono già diverse software house impegnate nello sviluppo, è un processo avviato da tempo. Anche noi abbiamo diversi accordi con queste società, perché non è il nostro mestiere e ai clienti servono applicazioni customizzate. Per non parlare delle aziende che hanno nella telefonia il loro business, per esempio i call center o chi fa Crm.

C’è interesse anche da parte delle Pmi?


Sì, troviamo interlocutori sensibili anche nelle aziende più piccole, come del resto nel campo della sicurezza, che è un altro dei servizi che offriamo. Naturalmente le aziende con più sedi sono quelle più interessate, perchè hanno già un’infrastruttura geografica per i dati e con l’Ip telephony hanno l’opportunità di azzerare i costi delle comunicazioni interaziendali.

Qual è il primo passo da fare per introdurre l’Ip telephony in azienda?


Va fatta una valutazione attenta dello stato dell’infrastruttura da parte di un partner qualificato, perchè non tutte le reti sono pronte a supportarla. A volte questa fase preliminare rappresenta un costo significativo: può essere necessario ridisegnare la rete per garantire i requisiti di qualità del servizio che la telefonia richiede, oppure per dare alimentazione ai telefoni Ip, anche se non è necessario sostituire tutti gli apparecchi da subito. In passato, il più grande scoglio era la mancanza di banda trasmissiva, ma ora non è più così, anche grazie all’Adsl. È importante, invece, ascoltare le aspettative dei clienti, perchè non esiste un’offerta che va bene per tutti.

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