Il retail cauto verso Linux

Il mondo delle soluzioni per il punto vendita ancora appannaggio di Windows e di Ibm.

1° settembre 2004 Dopo i dati rilasciati nei giorni scorsi da Yankee
Group, un altro studio in qualche modo conferma il ritmo non proprio vertiginoso
con il quale Linux si sta facendo strada nei diversi comparti
produttivi.
L’indagine in questo caso è stata condotta da Venture
Development
, che ha analizzato il livello di diffusione di
Linux nel mondo retail, rilevando tasso
di penetrazione ancora piuttosto scarso, e comunque non superiore al
2%
.
Il dato è considerato con particolare preoccupazione, dal
momento che l’istituto di ricerca prevedeva che almeno il 5-8% dei Pos fosse
ormai sotto Linux.
E invece, le tante parole sono evidentemente ancora
parole, visto che il 43% dei sistemi è ad appannaggio di Windows, il 19%
utilizza sistemi proprietari, il 17% è ad appannaggio di Ibm, in particolare con
i suoi As/400 e il 9% si ascrive invece a Unix.
La diffusione di Windows,
secondo la società, è da attribuire al fatto che molte applicazioni per il punto
vendita, dall’aggiornamento dell’inventario a quello dei prezzi, sono scritte
per questo ambiente operativo.
Ma non è solo la presenza di Windows a
frenare la diffusione di Linux.
Secondo la società di ricerca,
 un freno inibitore è rappresentato anche dalla necessità di interventi
nella fase di deployment e dalla necessità di disporre di staff interno per il
supporto e la manutenzione.

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