Il re è nudo

Ma da Morgan Stanley se ne sono accorti solo adesso.

Un ragazzino di 15 anni ha messo a soqquadro il mondo della finanza londinese con un report che avrebbe potuto scrivere qualsiasi teenager. Matthew Robson, 15 anni, stagista (e questa forse è la vera notizia) a Morgan Stanley ha ricevuto l’incarico di redigere un rapporto su come lui e i suoi amici vedono i media.
 
Il ragazzo ha preso molto sul serio il suo compito tanto che il report è stato passato ai clienti della banca d’affari generando reazioni inaspettate al punto da finire sulla prima pagina del Financial Times.

In pratica, il ragazzino ha detto che il re è nudo, ovvero che il consumo di media da parte dei teenager è leggermente diverso dalle generazioni che li hanno preceduti.

Secondo il nuovo guru i giovani trovano molto irritante la pubblicità, non ascoltano la radio, non leggono quotidiani e periodici (sono noiosi) e la Tv la guardano solo se lo schermo è “davvero grande”.
Le preferenze dei ragazzini, chi l’avrebbe mai detto, vanno ai social network, Facebook soprattutto, alla musica consumata in quantità a patto che sia gratis, a cellulari e Sms.

Pollice verso per Twitter che, non mostrando i profili degli utenti, viene giudicato inutile.

Da tutta questa vicenda si intuisce che nella City pochi hanno figli adolescenti e chi li ha non è molto attento alla loro vita.

E soprattutto che gli gnomi della finanza, responsabili del disastro attuale, vivono in una beata ignoranza, piegati davanti ai loro computer ma incapaci di osservare la realà che sta intorno a loro. Qualsiasi persona con un figli adolescente potrebbe ripetere le stesse cose contenute nel report di Matthew aggiungendo magari altri dettagli come la preferenza per la musica ascoltata in streaming e lo scarso utilizzo della mail, roba da vecchi visto che i ragazzini si parlano esclusivamente tramite l’instant messaging.

E le foto fatte con gli amici ci mettono pochi minuti per finire online.
Banalità ormai, ma non per la mitica banca d’affari, una delle poche sopravvissute di un mondo popolato di persone che forse avrebbero fatto meglio a occuparsi di più dei propri figli.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome