Il raffreddore di Esprinet brutto segno per l’Ict

La società di Nova Milanese chiude il trimestre con ricavi e redditi in contrazione

Sirmi dice che l’Ict italiana fa fatica e subito arriva una conferma con la trimestrale di Esprinet. Il distributore leader in Italia ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con ricavi e redditività in contrazione.


La società ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un giro d’affari di 601,7 milioni di euro, in calo del 6,9% rispetto ai 656,2 milioni dei primi tre mesi dello scorso anno, mentre il risultato operativo è passato da 23,7 a 13,3 milioni di euro (-44%). In calo anche la marginalità scesa dal 3,6% al 2,2% e l’utile netto che è calato del 42,7% ed è scivolato a 7 milioni di euro.
Al 31 marzo l’indebitamento netto ammontava a 93 milioni di euro rispetto ai 55,7 milioni di inizio anno e i 116,7 milioni di fine marzo del 2007. Immediata la reazione della Borsa che ha colpito pesantemente il titolo della società guidata da Alessandro Cattani.


Il rallentamento della società che ci aveva ormai abituati a una crescita senza sosta deriva dal difficile momento del mercato spagnolo e di quello italiano. In Spagna la crisi del settore immobiliare sul quale si era fondata l’espansione economica degli ultimi anni ha portato a un rallentamento generale dell’economia, mentre in Italia il raffreddore di Esprinet è un altro pesante segnale di allarme per il mondo Ict.


Secondo il vertice della società di Nova Milanese, i risultati sono condizionati anche da una certa stagionalità con il periodo pasquale che è caduto nella prima parte dell’anno. Sicuramente ci sono fattori contingenti, ma rimane il fatto che la considerazione di Sirmi sulla riduzione dei margini per il canale trova una certa conferma.

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