Il prossimo networking secondo Novell

Al recente Brainshare di Nizza, sono state presentate le strategie della storica azienda. Integrazione e Internet i punti focali.

Continua il lungo percorso di Novell verso una nuova collocazione sul mercato. Passato il periodo in cui Novell era sinonimo di rete locale, l’azienda, che comunque continua a mantenere un buon installato, cerca nuovi sbocchi, accerchiata da una realtà che ormai offre i servizi di rete direttamente all’interno del sistema operativo, rendendo sempre più difficile la penetrazione di fasce di mercato che negli anni Ottanta erano terreno vergine per chi era in grado di proporre soluzioni LAN. Le strade da percorrerre sono ormai, per certi versi, segnate e hanno due portanti fondamentali: consulenza su soluzioni globali e integrazione, con particolare attenzione al mondo Internet.
Novell ha recepito molto bene questo messaggio e le scelte tanto strategiche quanto tecnologiche effettuate dall’azienda in quest’ultimo periodo sono tutte in questa direzione. Il cuore dell’offerta dell’azienda, che sta compiendo un significativo sforzo di metamorfosi anche organzzativa, è quello di concentrare tutti i prodotti offerti verso la “filosofia” delle eDirectory. L’idea di fondo è dunque quella di pensare ai servizi di directory non più legati alla macchina ma strettamente connessi alla rete, di qualunque tipo, dalla locale a Internet; insomma una directory di rete, non di macchina. Per ottenere questo, l’attenzione viene puntata su due fattori fondamentali: l’indipendenza della directory dal sistema operativo della singola macchina e le tecniche di compressione e di riduzione al minimo delle informazioni destinate a viaggiare sulla rete. In altre parole, l’approccio al problema è quello di fornire servizi che indipendentemente dal sistema operativo sottostante permettano la gestione di utenti e di risorse, in modo centralizzato e indipendentemente dalla macchina da cui si agisce; gli stessi servizi devono essere in grado di garantire il tresferimento delle sole informazioni indispensabili, magari compresse. Solo per citare un esempio, se un utente modifica in remoto un file deve esserne trasferita solo la parte modificata. Va inoltre considerato l’aspetto trasmissivo e i relativi protocolli utilizzati. Se è vero che è in pratica possibile fare tunneling di qualsiasi protocollo su Internet, altrettanto vero è il fatto che questa tecnica non ottimizza certo le prestazioni, in quanto ogni incapsulamento di pacchetto genera inevitabilmente overhead.
La scelta di Novell, dunque, di utilizzare per il trasporto l’HTTP, potrebbe dimostrasi vincente tanto in termini di efficacia quanto in termini di efficenza su Internet. Inoltre la mossa di fornire, gratuitamente, il toolkit di sviluppo per il proprio ambiente agli sviluppatori e comunque a tutti coloro che offrono soluzioni software lascia trasparire in modo abbastanza evidente quale sarà il mondo prossimo venturo dell’ ITC, secondo la visione dell’azienda. Connettersi a un server dovunque questo sia, dovrà esser possibile utilizzando un normale browser Internet e tramite questo poter vedere tutte le risorse disponibili, selezionarle, connetersi a esse e poterle utilizzare secondo le permission a disposizione, indipendentemente da dove ci si trovi e da quale strumento si stia utilizzando. Se gli anni Ottanta sono stati caratterizzati dall’ “F:”, ovvero dai primi dischi condivisi su una rete locale, il futuro prossimo venturo dovrà essere caratterizato da “C:”, ovvero dalla possibilità di poter accedere al disco della propria macchina e a tutto quanto in esso contenuto, ovunque e comunque.

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