Il primo Computer Discount si racconta

Giugno 2003, Cvm fa parte della catena Computer Discount, di Cdc, con due negozi a Bologna attivi dall’87 che nel 2002 hanno fatturato insieme circa 5.700 euro con un personale totale di dieci dipendenti. Sono i primi franchisee dell’informatica in ass …

Giugno 2003,
Cvm fa parte della catena Computer Discount, di Cdc, con
due negozi a Bologna attivi dall’87 che nel 2002 hanno fatturato insieme
circa 5.700 euro con un personale totale di dieci dipendenti. Sono i primi
franchisee dell’informatica in assoluto in Italia. Ce ne parla l’attuale
amministratore delegato Francesco Mandarini.

Come è cambiato il franchising da allora?
Inizialmente si affrontava il mercato con assemblatori aggressivi e la nostra
immagine era quella dell’informatica facile, del computer per tutti. Poi
arrivò Vobis e sembrava molto minacciosa, ma ora il vero competitor
non è rappresentato dalle altre catene, che negli anni abbiamo imparato
a contrastare, ma dalla Gdo, poiché non siamo in grado di combatterla
sul piano del prezzo e ci costringe a modificare la nostra immagine e puntare
su un’utenza, la Pmi, che richiede soluzioni, servizi.

Come far percepire alle Pmi il vostro cambiamento?

Cdc ci sta offrendo gli strumenti per comunicare il cambiamento della nostra
immagine. Accanto a Giornalogo, per esempio, una newsletter mensile dove
pubblicizziamo le nostre offerte, affianchiamo ora un’altra pubblicazione
dedicata specificatamente alle piccole e medie imprese dove parliamo di
prodotti quali server di back up server o wireless.

Come vi state preparando a servire questa utenza?
Stiamo facendo corsi sia di tipo manageriale, sia certificazioni tecniche.

Una delle obiezioni rivolte a un franchisor come Cdc è la perdita
della libertà che un’affiliazione di questo tipo comporta per un
punto vendita, troppo onerosa e vincolante. Cosa ne pensa?

Dipende molto da diversi fattori, tra cui la locazione di un negozio. Chi
è ubicato in una città e deve competere con la presenza di
altri affiliati o della Gdo è meglio che abbia alle spalle una struttura
forte. È importante avere qualcuno che al tuo posto si occupi delle
attività marketing, che abbia una politica ragionata, che faccia
una programmazione e una strategia tali da garantire una presenza più
lunga nel tempo. Un’affiliazione più impegnativa dà più
garanzie e maggiori vantaggi. Forse chi è ubicato in zone periferiche
non ha queste necessità e un’affiliazione più libera è
sufficiente. A Bologna, però, tra il 2002 e l’inizio dell’anno, molti
indipendenti e piccole catene hanno chiuso perché non sono riuscite
ad affrontare i cambiamenti imposti dal mercato.

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