Il prestito? Al merchant lo concede Amazon

logo AmazonC’è anche l’Italia nella lista degli otto Paesi nei quali Amazon ha deciso di estendere il programma di prestiti alle imprese, finora lanciato solo negli Stati Uniti e Giappone.

Secondo quanto riportano le agenzie americane, l’iniziativa dovrebbe arrivare in Paesi come Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Regno Unito e Spagna, vale a dire Paesi nei quali la società opera anche come marketplace, ospitando merchant indipendenti, nei quali esiste una panoramica importante di piccole e medie imprese e nei quali il credit crunch è un problema sentito.

Il prestito viene erogato tramite Amazon Lending, società creata nel 2012 e per l’appunto specializzata nella gestione di prestiti a breve termine. Il prestito non è aperto a chiunque e l’adesione al programma può avvenire solo su invito: la selezione avviene sulla base dei dati e delle valutazioni interne della stessa Amazon.

Queste forme di prestito, sottolinea Reuters nella sua nota, si stanno diffondendo tra i principali etailer che gestiscono marketplace conto terzi, come eBay e Alibaba. Tramite PayPal, ad esempio, nell’ultimo anno e mezzo eBay ha erogato prestiti per 500 milioni di dollari in capitale, con una media di concessioni per 2 milioni di dollari al giorno.

Il programma di Amazon prevede prestiti semestrali dai 1.000 ai 600.000 dollari necessari ai merchant a costituire il loro inventario, recuperandoli sugli interessi e sulle percentuali sulle vendite.
In questi tre anni, la società dichiara di aver concessioni centinaia di milioni di dollari in prestiti e oltre la metà dei venditori chiedono una seconda o terzia ri-erogazione.
Amazon non dà cifre precise, né dichiara pubblicamente i tassi applicati (anche se i rivenditori interpellati dichiarano essere in linea con quelli applicati dalle banche) né rilascia previsioni per l’anno in corso, tuttavia secondo gli analisti le nuove aperture sono importanti sia per rafforzare le attività delle piccole imprese che vogliono internazionalizzare, sia per guadagnare peso specifico su alcuni mercati, in particolare quello cinese, nei quali finora non si è ancora significativamente radicata.

 

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