Il Cto, Greg Papadopoulos, traccia uno schema di sviluppo a tre direzioni.
C’è un piano che influenzerà l’immediato futuro di Sun: Redshift. Illustrato in California dal Cto della società, Greg Papadopoulos, il piano identifica tre aree di sviluppo per i propri sistemi, che sono state indicate dall’analisi del mercato: gestione dei contenuti digitali, high performance computing, servizi alle Pmi.
A fare da comune denominatore per i tre vettori c’è un’idea di fondo, che è quello di slegarsi dalla concettualità della Legge di Moore, quel calcolo tecnologico che stabilisce che ogni 18 mesi la capacità di processare informazioni raddoppia, a parità di costo se non addirittura con costi inferiori. Sun, infatti, non vede alti potenziali di crescita per quelle aree di gestione del business (come l’accounting, payroll) che beneficiano della dinamica dei dispositivi commodity influenzati da tale legge.
Ciò che, invece, può influenzare positivamente lo sviluppo di architetture di computing sono appunto i tre fattori sopra delineati.
Per quanto concerne le soluzioni per la gestione dei contenuti digitali si parla addirittura di “pole position” nelle strategie di sviluppo tecnologico. Il fenomeno da considerare e gestire è quello del trasporto dei contenuti digitali sulle reti, esemplificabile con YouTube o con la videocomunicazione tramite dispositivi cellulari. Qui l’impegno per Sun sarà di fornire tecnologia in grado di abilitare e gestire le infrastrutture.
Secondo tema è quello dell’high performance computing, che sta diventando elemento centrale per aziende di comparti automotive, finanziario e della progettazione e produzione industriale.
Terzo: le aziende che fanno servizi alle Pmi hanno bisogno di infrastrutture, fisiche e logiche, affidabili. Realtà come Salesforce.com o la neo acquisita da Cisco, WebEx Communications, sono due esempi di realtà che Sun fornisce per far comprendere sia il potenziale di mercato, sia le loro esigenze di availability costante.
