Il peso della tecnologia

Sul fronte della tecnologia, molte delle aspettative per l’abbattimento del divario digitale sono riposte nelle reti senza fili. Ormai consolidato, affidabile e con un adeguato livello di sicurezza, il Wi-Fi non può più essere considerato una novità, b …

Sul fronte della tecnologia, molte delle aspettative per l’abbattimento del divario digitale sono riposte nelle reti senza fili. Ormai consolidato, affidabile e con un adeguato livello di sicurezza, il Wi-Fi non può più essere considerato una novità, bensì una realtà concreta. Ovviamente, in quanto a efficienza non siamo ai livelli della banda larga via cavo, ma si tratta comunque di una tecnologia che consente di connettere in maniera economicamente sostenibile porzioni di territorio o intere province svantaggiate da un punto di vista geografico o demografico. Moltissimi gli esempi di eccellenza in questo senso, dalle langhe piemontesi del Barolo, alla Provincia di Cremona (la prima provincia italiana interamente coperta) passando per numerosissimi campus universitari o le grandi città come Roma, Torino e Milano. Grande attesa, infine, per il WiMax, un sistema più flessibile e meno costoso per trasmettere il segnale broadband su lunghe distanze, con picchi fino a 21 Mb/s e celle di copertura che possono raggiungere i 14 km (molto più ampie rispetto a qualsiasi altra tecnologia mobile). Le frequenze WiMax, però, sono ancora sotto il controllo del ministero della Difesa e saranno aperte e liberalizzate solo tra qualche mese. L’asta per l’assegnazione delle licenze è stata, infatti, annunciata dal ministro per le Comunicazioni per il mese di luglio, ma la preoccupazione è che la grande attesa possa tramutarsi nell’ennesimo ritardo. Molti, infatti, gli interrogativi sull’effettiva convenienza della tecnologia WiMax rispetto al Wi-Fi, a cominciare proprio dalle modalità con cui verranno assegnate le licenze.

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