Il perno di una Bi sempre più strutturata si chiama integrazione

Investimenti nei servizi e attenzione crescente alle Pmi, oltre a linee di prodotto che si fanno sempre più compenetrate e obiettivi ambiziosi. Questa la Business Objects del dopo acquisizione di Crystal Decisions.

 


 


Le esigenze sono chiare e ormai note all’insegna del "pochi ma buoni". Questo in sintesi il quadro che si potrebbe disegnare del mercato degli applicativi, in generale, in cui il lato dei servizi la fa da padrone. Nel caso specifico della Business intelligence, il consolidamento del mercato e la conseguente sosta nella proliferazione dei tool, che tendono alla standardizzazione in quattro aree chiave (analytic dashboard, quary e analysis, reporting e olap server), hanno avuto come recente protagonista l’acquisizione effettuata da Business Objects nei confronti di Crystal Decisions. Una mossa che lascia intendere importanti conseguenze da vari punti di vista e che Bernard Liautaud, Chief executive officer della casa francese, ormai di stanza in California, ha riassunto, partendo dalla concentrazione crescente nei confronti delle piccole e medie imprese e dalla volontà di investire nei servizi. "È questo un aspetto in cui abbiamo sempre creduto – ha spiegato il manager – e che, a seguito del merger, vedrà l’impegno di 510 risorse in ambito customer support e di 430 a livello di professional service, compresi consulting e training. Altre 100 si rivolgeranno ai partner".


Uno degli obiettivi dichiarati è di diventare maggiormente strategici in tutti i settori inerenti i servizi, dall’enterprise deployment, alla customer intelligence, al performance management, per non parlare dell’importanza crescente colta nella system integration. "L’assistenza ai clienti e ai partner che sviluppano progetti su tecnologia Bo – gli ha fatto eco Fabio Bianco, direttore marketing per il nostro Paese – è una conferma e così sarà anche per le imprese che hanno adottato i prodotti Crystal. Oltre alle quattro persone dedicate al supporto è nostra intenzione ampliare l’offerta di training per gli sviluppatori anche per la parte di reporting e di incrementare la consulenza sistemistica".

Visione "cristallina" del futuro


Quello delle partnership è un tema caldo, al centro dell’acquisizione, non solamente per quanto riguarda il canale distributivo che è considerato "una chiave per il successo", come testimoniato da Bianco. Crystal Decisions, in senso stretto, infatti, nel Bel Paese (così come in Europa) può contare su una presenza abbastanza limitata che, al contrario, si fa quasi esplosiva se si prendono in considerazione le relazioni esistenti con i principali vendor sul mercato (Microsoft, Sap e PeolpleSoft in testa) e le integrazioni in diverse soluzioni applicative. "In questo modo ci si aprono ulteriori opportunità di business – ha puntualizzato John Olsen, president e Coo di Bo -, che per l’Italia fanno prevedere una crescita interessante, anche per la presenza di due fattori concomitanti. Il margine per introdurre ulteriormente i prodotti Crystal è, infatti, alto anche per la particolare connotazione del mercato, composto in prevalenza da Pmi, che presentano esigenze di reporting". Ciò che emerge è che il processo di localizzazione rappresenta una certezza (sebbene non siano stati resi noti i tempi di realizzazione) e che la società è fermamente convinta di continuare a espandere le relazioni in essere e a concretizzarne di nuove.

Aspetti complementari


Ciò su cui il management di Business Objects ha contato per ottenere una completa integrazione delle linee di prodotto è stata la compatibilità di cultura e di impostazione delle due società oltre a una complementarietà per quanto riguarda strategie distributive e penetrazione geografica. Facendo leva su queste potenzialità, Bo si prefigge uno scopo ambizioso: posizionarsi tra le prime quindici software company al mondo entro i prossimi tre o cinque anni. "Le prospettive ci sono – ha proseguito Liautaud -. Bisogna investire in diversi settori e non è escluso che il futuro riservi ulteriori acquisizioni". Sono tre le aree individuate per raggiungere la meta: enterprise Bi, performance management, developer Bi. La prima mira a rendere pervasiva la Business intelligence all’interno delle organizzazioni tramite la diffusione capillare, la standardizzazione e il coinvolgimento dello small & medium business. La seconda si prefigge di allineare strategie, dipendenti e scopi tramite la crescita nel mercato delle applicazioni analitiche(prepacchettizzati e framework per sviluppi custom), l’adozione di metodologie di management (tra cui 6-Sigma) e di tool di scorecarding e di dashboarding di semplice utilizzo. La creazione di una comunità di sviluppo chiude il cerchio. La strada è stata tracciata prendendo in considerazione le valutazioni fornite da alcuni analisti e le opinioni espresse da vari clienti sia di Business Objects sia


di Crystal Decisions che hanno manifestato il proprio interesse nei confronti di una riduzione del Tco, di un’integrazione di back end, di upgrade e migrazioni più facili e di un’evoluzione funzionale dei prodotti esistenti.

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