Il Pentium accelera, mentre il bilancio Intel frena

“Il “”vecchio”” Pentium non e destinato per ora a essere sopraffatto dai vari pro e Pentium II. Per dimostrarlo, Intel ha appena lanciato una versione a233 MHz del chip.”

Nonostante il gran battage fatto sui vari Pentium Pro e Pentium II, è
ancora il vecchio e caro Pentium a rappresentare la croce e delizia delle
attività e delle fortune di Intel. Negli stessi giorni, infatti, scopriamo
che l’azienda crede ancora nella propria tecnologia-faro, al punto da
rilasciare un upgrade a 233 MHz con Mmx, ma anche che dalle sue vendite
dipende sensibilmente l’andamento di un bilancio atteso, per una volta, in
lieve ribasso, dopo una lunga sequenza di record infranti.
La versione a 233 MHz del Pentium sarà integrata dalla tecnologia Mmx, ma
non è destinato a variare di troppo le velocità assolute dei pc sui qual
i
sarà montato. Tutti i processori Pentium, infatti, da una velocità di bu
s
di sistema da 60 o 66 MHz, per cui, se internamente l’esecuzione delle
operazioni sarà più rapida, occorrerà comunque rallentare quando il ch
ip
comunica con il resto del pc. Diversi vendor, in ogni caso, sono attesi a
upgrade delle proprie macchine già a partire dalla prossima settimana. Il
prezzo parte da 594 dollari per mille pezzi.
Si attendono, a ruota, novità anche sul fronte della videoconferenza. A
giorni, infatti, dovrebbe arrivare il ProShare Video System 200, detto
anche Business Video System. Si tratta di una soluzione Isdn, che supporta
lo standard Lan H.323 e che gira con un Pentium a partire da 133 MHz. Fra
le promesse di questa novità, troviamo una migliore qualità, soprattutto
del sincrono e la possibiltà di inviare e ricevere a pieno schermo il
formato Cif (Common Intemerdiate Format). L’entry level del sistema, dotato
di codec, microfono, cuffie e camera, costa circa 1.200 dollari negli Usa.
Più avanti è atteso il Team Station Group Videoconferencing 2.0, dedicat
o
ai piccoli gruppi.
Intanto, le prime indiscrezioni sulla chiusura del secondo trimestre
fiscale, parlano di un insolito rallentamento per un’azienda che aveva
abituato azionisti e analisti a continui record di crescita. Per quanto la
stessa Intel aveva previsto un rallentamento per questo periodo, le stime
parlano di un calo fra il 5 e il 10% nel fatturato rispetto ai 6,4 miliardi
di dollari del trimestre precedente, mentre l’utile lordo dovrebbe scendere
addirittura del 64%. Secondo gli analisti, sta calando la domanda dei
vecchi chip Pentium, mentre i nuovi Mmx e Pentium II non sono ancora
realmente disponibili in volume. Se fosse così, si tratterebbe comunque di
un periodo di transizione.

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