Il pensiero di Intel

Settembre 2003,Dario Bucci, country manager di Intel, fa alcune considerazioni a contorno sull’approccio al mercato della Pa della casa americana. «Non posso che fare un piccolo "esame di coscienza" a nome di Intel Italia, e ammettere c …

Settembre 2003,
Dario Bucci, country manager di Intel, fa alcune considerazioni
a contorno sull’approccio al mercato della Pa della casa americana. «Non
posso che fare un piccolo "esame di coscienza" a nome di Intel Italia,
e ammettere che forse non siamo stati
– ancora – abbastanza
bravi nel mettere in evidenza rispetto a questo Ente quanto sia importante,
oltre al puro "prezzo di acquisto", tenere presente altri fattori
che dovrebbero essere determinanti, anche se forse a prima vista meno evidenti,
quando si stabiliscono i criteri di assegnazione delle gare per i pc per la
Pubblica amministrazione. Nel settore pubblico, come in quello privato, sul
Tco (Total Cost of Ownership) di un elemento dell’infrastruttura informatica
si calcola che ormai solo il 20-25% sia costituito dal prezzo di acquisto, mentre
ben il 70-80% riguardano la gestione e la manutenzione dell’elemento stesso,
durante il suo ciclo di vita.
Questi fattori dunque, poco considerati in sede di gare Consip
– forse
anche per mancanza nostra -, a tutt’oggi hanno decretato il successo indiscusso
della tecnologia Intel presso le aziende, e in partico
lare quelle medie
e grandi, di tutto il mondo, Italia compresa. Continuiamo comunque con fiducia
– e, perché no, anche con l’impegno a cui in un certo qual modo ci "costringe"
anche il nostro ruolo di leader tecnologico e innovativo – a partecipare attraverso
ad Assinform al tavolo congiunto con Aipa e Consip nello sforzo di quantificare
e rendere quanto più possibile misurabili e oggettivi concetti quali
Tco, prestazioni e qualità del prodotto, per porre le basi di futuri
acquisti di qualità per la Pubblica amministrazione»
.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome