Il nuovo volto di Ics Olivetti

Scarmagno per un giorno è tornata ad animarsi con la conferenza stampa di presentazione del nuovo volto di Ics Olivetti. L’incontro ha rappresentato la prima uscita ufficiale del management della società con Carlo Fulchir, il nuovo propri …

Scarmagno per un giorno è tornata ad animarsi con la conferenza
stampa di presentazione del nuovo volto di Ics Olivetti. L’incontro
ha rappresentato la prima uscita ufficiale del management della
società con Carlo Fulchir, il nuovo proprietario, pronto a rispondere
con puntualità alle domande dei giornalisti. L’imprenditore friulano
che ha acquistato al prezzo di 21 miliardi di lire la società ci
teneva a fare bella figura, ma soprattutto a fare vedere che a
Scarmagno la situazione è veramente cambiata e che adesso c’è un
progetto industriale e i soldi per realizzarlo. Con l’aiuto di Ennio
Ponzetto, direttore generale di Information communicaton systems,
Fulchir ha presentato Finmek e il ruolo di Ics all’interno del gruppo
che detiene il 66% della società di Scarmagno, mentre il 34%
appartiene alla Sifef, la fiduciaria della Comit, un’altra quota è
del fondo chiuso Maestrale e il restante 4% appartiene a sette
distributori. "Il gruppo Finmek – ha spiegato il nuovo proprietario
di Ics – opera nel contract manifacturing, realizza un fatturato di
circa 1.200 miliardi di lire e l’obiettivo di raggiungere dimensioni
pari a cinque-settemila miliardi nel giro di qualche anno realizzando
anche altre acquisizioni".
Per quanto riguarda il ramo Ict, del gruppo fanno parte anche
Compuprint, specializzata nelle stampanti, e Raider che si occupa di
soluzioni per la telefonia Internet.
All’interno di Finmek Ics potrà usufruire della rete di engineering
formata dalle altre società, ma soprattutto avrà il compito di
affiancare alla produzione classica (pc, server e notebook) quella
relativa a Internet appliances e web phone e computer di bordo e
navigator per le auto.
Così, la società nella quale la nuova proprietà ha investito circa
cinquanta miliardi per rimettere in moto la catena produttiva e che
realizzerà alla fine dell’anno 450 miliardi di fatturato, nel 2002
dovrebbe realizzare un giro d’affari superiore ai cinquecento milioni
di euro ottenuti al 50% con pc, server e notebook e al 50% con i
nuovi prodotti legati a Internet e ai computer di bordo per le auto.
"I primi mesi di lavoro – spiega Fulchir – se ne sono andati nella
costruzione della squadra e dei prodotti, ma già adesso abbiamo
riconquistato alcuni rapporti con il mondo bancario". Ics, che ha in
licenza esclusiva per vent’anni rinnovabili il marchio Olivetti, ha
ricominciato a vendere, ha in listino una ventina di prodotti con una
cinquantina di configurazioni, ma soprattutto ha un piano che prevede
in Q3 l’uscita dei notebook con Pentium III, e a seguire, con marchio
Icsnet, i primi esemplari di Web Phone, i set top box per navigare in
Internet tramite il televisore e i computer di bordo per le auto.
Una stretta visibilità sulle road map di Intel e Amd è un’altra
caratteristica della nuova Olivetti che secondo il direttore generale
di Ics Ennio Ponzetto "vuole mantenere una presenza importante nel
brand, ma avere un mercato importante anche nell’Oem che porta i
volumi". Al momento il fatturato di 450 miliardi di Ics previsto per
quest’anno arriva al 70% dal brand, ma l’obiettivo è di arrivare al
50-50 con l’Oem. La strategia commerciale prevede un’organizzazione
snella e flessibile con una presenza nel settore professionale e
consumer, Oem e alleanze strategiche con grandi operatori del settore.
Per quanto riguarda il consumer Ics ha stretti rapporti con Chl, il
negozio online di Stefano Bargagni, e collabora con Telecom per
l’offerta e-Vai che si è tradotta in circa quindicimila personal
computer.
Per quanto riguarda il canale, il 10% del fatturato passa attraverso
i sette distributori (realtà regionali con fatturati fra i 15 e i 25
miliardi) che hanno il compito di servire i dealer, mentre anche
Olivetti Lexicon è considerata alla stregua di un distributore con la
differenza che i suoi rapporti sono con i concessionari. Dai primi di
settembre poi dovrebbe essere operativa la piattaforma business to
business per i rapporti con i partner che Ics ha recentemente
acquistato da Chl.
Nel futuro di Ics c’è però anche la costituzione di una nuova società
didistribuzione, Netco, che curerà la distribuzione di nuovi prodotti
in particolare quelli a marchio Icsnet legati a Internet.
Uno di questi prodotti potrebbe essere Modifon, un thin client
equipaggiato con Windows Ce e di dimensioni contenute, dotato di un
ampio schermo Lcd con le funzionalità di un telefono avanzato. In
produzione da agosto Modifon verrà presentato alla prossima edizione
di Smau.

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