Il nuovo Db2 contro Oracle

Viper si affaccia alla versione beta con un carico di range partitioning e funzioni autonomiche. Scopo, togliere utenti a Redwood Shores.

A cavallo fra agosto e settembre vedrà la luce la versione beta del nuovo Db2.


Il prossimo database di Ibm, onorerà il nome in codice di Viper cercando di insinuarsi ancora di più nel mercato di quello che, realisticamente, è l’unico gran rivale sulla fascia alta del mercato, Oracle, nonostante le promesse di ulteriore scalabilità e performance fatte da Microsoft riguardo il prossimo Sql Server.


Big Blue, peraltro, non fa mistero di voler favorire fenomeni di migrazione degli utenti Oracle. Per questo motivo Viper sarà portatore di nuove funzionalità che ne accrescono la potenza prestazionale.


Una di queste è il range partitioning, già presente nel database di Oracle.


L’aggiunta della tecnologia per il partizionamento dei range va proprio nella direzione di aumentare la performance delle applicazioni high-end, che fanno un utilizzo più che intensivo dei dati.


Partizionamento, oltretutto, che agirà anche sul fronte del design delle stesse applicazioni, destinate a girare parallelamente, per favorire le query complesse in tempo reale (come possono essere quelle di un centro di prenotazioni di portata mondiale).


La tecnologia di range partitioning, poi, si abbinerà a un’altra nuova funzione contemplata in Viper, il Multidimensional Clustering (Mdc), che va nella stessa direzione di un parallelismo operativo a vantaggio del caricamento e della consultazione dei dati.


Logica conseguenza di questi meccanismi è la produzione di materiale analizzabile per applicazioni di analisi in tempo reale (business intelligence).


Altre funzionalità di stampo prestazionale inserite in Viper riguarderanno le sfere dell’automomic computing e della sicurezza.

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