Il (non proprio) meraviglioso mondo delle Pmi

"Le piccole e medie imprese hanno smesso di investire in tecnologie e a questo contribuisce in qualche modo anche una sorta di crisi del sistema Paese. Molte di queste industrie sono padronali, e il proprietario, che di solito ha un’età int …

"Le piccole e medie imprese hanno smesso di investire in tecnologie e a questo
contribuisce in qualche modo
anche una sorta di crisi del sistema Paese. Molte di queste industrie sono padronali,
e il proprietario, che di solito ha un’età intorno ai sessant’anni, se
non ha la fortuna di avere un figlio che voglia proseguire l’attività,
non ha nessuna intenzione di fare investimenti per il futuro dell’azienda e rimane
in attesa di un’offerta conveniente per vendere"
Raffaele Filipponio di Infolab, Bologna

"Non è certo un segreto: le Pmi sono un boccone piuttosto ghiotto
e la minaccia non arriva solo dai soliti competitor, ma sempre di più dalle
multinazionali che buttano l’occhio al di là dell’universo enterprise.
Il pericolo più reale, ora come ora, giunge dall’estero, e anche se a oggi
le grandi società interessate ad aggredire la parte medio-bassa del mercato
non sono ancora sbarcate in Italia, non c’è da illudersi. Lo faranno molto
presto. Per questo motivo è necessario che anche le aziende di casa nostra
si aggreghino per far fronte a questa sfida e non continuino a "coltivare
il proprio orticello" come fanno ora"
Gianandrea De Bernardis di TeamSystem, Pesaro

"Il tempo della cuccagna è finito. I clienti oggi sono preparati,
competenti e poco inclini a farsi vendere di tutto. Ma in un mercato ricco di
specificità come quello italiano mi spaventa più una Sap di una
Microsoft. Nel mercato delle piccole e medie imprese vince chi per primo interpreta
correttamente la cultura dell’interlocutore al quale va a proporre la propria
soluzione"
Antonello Morina di Esa Software, Rimini

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