Il Nasdaq ha aperto in Europa

Dopo il Giappone è l’ora delle piazze europee: ereditando l’Easdaq il Nasdaq completa la copertura dei mercati mondiali.

Quattro mesi dopo aver festeggiato i 30 anni dalla fondazione, il Nasdaq ha dato vita al proprio omologo europeo, il Nasdaq Europe, al quale affida il compito di rivitalizzare, più di quanto non abbia saputo fare il vecchio Easdaq, l’interesse degli investitori europei verso i titoli americani. Di fatto Nasdaq Europe prende vita proprio dal vecchio Easdaq, di cui ha acquisito nel marzo scorso il 58% ereditando anche i titoli che vi erano già quotati. Il debutto, non felicissimo per la verità, a causa di numerosi problemi tecnici, è stato venerdì scorso.
Con la nascita della propria piazza europea, che conserva comunque autonomia giuridica, il Nasdaq ha di fatto completato la propria strategia di copertura internazionale ed è presente, oltre che negli Stati Uniti, in Giappone e per l’appunto in Europa.
Obiettivo: massimizzare i volumi di ordini su valori quotai su piazze borsistiche diverse e su un ventaglio orario molto più ampio.
Va comunque ricordato che prima del 2003 le tre piazze borsistiche non saranno perfettamente interconnesse.

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