Il marketing online? Per Dada è a misura di Pmi

L’amministratore delegato del gruppo fiorentino spiega i vantaggi dell’utilizzo dei motori di ricerca

19 marzo 2004 Alessandro Sordi, amministratore delegato di Dada, non ha dubbi. “Il marketing online è uno strumento a misura di Pmi”. Porta traffico ed è a basso costo; con un investimento che oscilla fra i duemila e i cinquemila euro un’azienda può organizzare un’efficace azione di marketing utilizzando i motori di ricerca con un mix di posizionamento e campagne pay per clic che permettono anche il controllo del ritorno sull’investimento. “Il vantaggio di queste azioni – insiste Sordi – è che vengono colpiti solo i soggetti interessati e si paga solo per chi decide di visitare il sito dell’azienda”. Da una parte si agisce con il posizionamento del sito sui principali motori di ricerca (che secondo Sordi sono tre: Google, Overture ed Espotting), un azione che necessita di un paio di mesi per mostrare i primi risultati e dall’altra si parte con una campagna di pay per clic con l’acquisto di alcune parole chiave.

Questo significa che l’azienda acquista parole che fanno riferimento alla sua attività che possono essere più o meno care a seconda del settore di riferimento. Per esempio agriturismo può costare anche un euro mentre un fabbricante di caldaie per la parola caldaie può spendere solo 0,20 centesimi. “Lavoriamo per esclusive temporanee di settore”, precisa l’amministratore delegato di Dada. Questo significa che le parole più ricercate vengono assegnate in esclusiva per determinati periodi di tempo anche se i consulenti della società fiorentina alle aziende consigliano sempre di non utilizzare termini generici (agriturismo, appunto) ma parole chiave più dettagliate (agriturismo, Siena, cavalli per esempio) in modo da non pagare anche per un traffico che non è interessato alla nostra offerta. Se un’azienda utilizza solo agriturismo e sta in Toscana paga anche per chi effettua una ricerca generica per una vacanza di questo tipo in Puglia.

Uno dei vantaggi dell’utilizzo delle soluzioni di marketing online consiste però nel fatto che il cliente può controllare quanto gli ha reso la sua campagna tramite un pannello di controllo che permette di verificare i clic through (il numero di click andati a buon fine) o i clic che si sono trasformati in acquisti. Alessandro Sordi fa l’esempio di un cliente di Dada, che effettua un investimento di circa 20.000 euro l’anno, che gli permette di ottenere il 3% di clic through sull’utilizzo di alcune parole chiave. Di questi l’1,5% si trasforma in form (il modulo online) compilati, il 40% in appuntamenti e alla fine arrivano 400.000 euro di fatturato l’anno. Sempre allo stesso cliente il form su Internet cost 30 euro, sulle riviste specializzate 200 e a una fiera 600.
“Posizionamento e motori servono per creare traffico – precisa Sordi – mentre se l’azienda vuole fare brand e ottenere visibilità ci sono a disposizione i classici banner, azioni di marketing su grandi comunità o mini siti”.

Specializzata neio servizi Web dalla vendita dei domini con register.it all’hosting fino ai servizi di posizionamento sui motori di ricca con AdMaiora, Dada è quoptata al Nuovo Mercato di Milano e al network di siti business aggiunge due portali consumer come Supereva.it e Clarence.com.

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