Il magazzino evoluto movimenta il business di Autogerma

Elevata automazione e integrazione della piattaforma logistica sono gli ingredienti della ricetta del maggiore importatore italiano di auto del gruppo Volkswagen. Le performance distributive, negli ultimi cinque anni, hanno portato a un aumento del 70% del giro d’affari generato

Vera e propria azienda nell’azienda, con i suoi 236 addetti sui 682 totali, il centro distribuzione ricambi di Autogerma, il maggiore importatore italiano di autovetture, rappresenta un lampante esempio di buona pratica logistica. Good practice sviluppata attorno a un magazzino automatizzato, trasformatosi nel fulcro di un sistema integrato di gestione a supporto dell’intera catena della fornitura. È una struttura articolata e complessa, contraddistinta da grandi numeri, sulla quale la società veronese, parte del gruppo Volkswagen, ha puntato con decisione per accompagnare una crescita aziendale altrimenti impossibile da cavalcare. “Risale alla metà degli anni 90, dopo aver costruito la nuova sede – ricorda Claudio de Mayda, responsabile della logistica di Autogerma -, la decisione di compiere il salto di qualità, automatizzando in toto il magazzino, implementando un sistema barcode e un impianto a radiofrequenza e poggiando le attività di gestione su un’infrastruttura di It completamente rinnovata“. Uno sforzo ancora più consistente doveva seguire, sull’onda dei benefici ottenuti e, soprattutto, dell’ulteriore espansione del business. Ecco, allora, l’avvio nel 2001 di un nuovo piano di investimenti da 15 milioni di euro per l’ampliamento degli impianti, che si concluderà il prossimo anno. Nel mentre, l’automazione ha sortito esiti significativi. “Nell’ultimo lustro – sottolinea de Mayda -, abbiamo aumentato del 70% il giro d’affari, ottimizzando altresì i costi operativi e di struttura. E l’impiego di soluzioni diverse a seconda della merce movimentata, in un contesto di elevata integrazione, ha rappresentato una chiave essenziale di successo. Successo cui ha contribuito moltissimo la creazione di una piattaforma applicativa su misura“. Il centro distributivo di Autogerma, 51mila metri quadrati di superficie coperta e quasi 6 milioni di codici articolo (dalla bulloneria alle marmitte, dalle parti dei propulsori alle scocche), si trova a gestire quotidianamente in ingresso volumi di merce pari a 21 vagoni e a una ventina di camion. Nel medesimo arco di tempo prendono le strade di tutt’Italia circa 1.500 metri cubi di ricambi, che equivalgono a 40-45 camion, per un complesso di 20 milioni di componenti che ogni giorno lasciano il sito di Verona. Il magazzino, la cui gestione è affidata a un applicativo frutto dello sviluppo condotto in collaborazione con il system integrator Atos Origin, è suddiviso in 12 aree specializzate, ciascuna per una particolare tipologia di ricambio: minuterie, motori e materiali pesanti (come i dischi frizione e gli ammortizzatori), articoli voluminosi (quali paraurti, lamiere, tetti e scocche), e così via. Dall’area di magazzino più grande, un autoportante di 28 metri di altezza con 10 trasloelevatori, vengono alimentate tre diverse baie di prelievo automatico a seconda che il materiale sia a bassa, alta o altissima movimentazione. Lo stesso numero di trasloelevatori caratterizza l’area delle minuterie, cui corrispondono oltre 45mila codici catalogo. “Prima che questo impianto entrasse in funzione gli addetti a tempo pieno erano 60; ben presto abbiamo potuto riallocare le risorse, grazie all’automazione che consentiva di presidiare l’area con 21 magazzinieri a tempo parziale. L’infrastruttura informativa continua a essere sviluppata con il supporto degli specialisti di Atos Origin sulla base di un progetto che evolve, con soddisfazione, lungo la direzione tracciata“. La piattaforma di magazzino poggia su una coppia di Alpha Server Ds20 E collegati all’host che risiede nel data center remoto di gruppo (presso Gedas Iberia, società spagnola di servizi It appartenente a Volkswagen). “E’ una realtà dipartimentale che abbiamo mantenuto a Verona – precisa de Mayda – proprio perché legata a doppio filo alle nostre attività di produzione“. L’operatività sul campo è garantita da 140 palmari connessi in radiofrequenza alla piattaforma locale (30 dei quali assegnati a due aziende di trasporto che eseguono, in outsourcing, imballaggio e spedizione), 30 terminali veicolari e 45 postazioni fisse, cui si aggiungono 43 etichettatrici.


I benefici per il cliente

Le prestazioni derivanti dall’abbondante iniezione di tecnologia, hardware e software, dimostrano che è stata una scelta vincente – prosegue de Mayda -. Con i 20 milioni di pezzi spediti nel 2002 (+7,42%) l’attività del centro di distribuzione ricambi ha apportato 452,5 milioni di euro al fatturato di Autogerma, il 14% in più rispetto all’anno precedente. Gli investimenti effettuati, inoltre, hanno permesso di mantenere le differenze di fornitura, fisiologiche per qualsiasi realtà di produzione, come pure i danni al movimentato, entro margini ridottissimi, rispettivamente lo 0,3% e lo 0,04%“. Da quando la struttura di magazzino è entrata a pieno regime, le differenze di fornitura sono calate del 50%, riducendosi ai valori attuali, che corrispondono a un terzo di quanto prevedono le specifiche Iso 9002. “Abbiamo razionalizzato e ottimizzato la movimentazione degli impianti e i programmi di gestione hanno fatto il resto. Permettendo, per esempio, di effettuare con la massima efficacia prelievi combinati mono e pluricliente sulla base del tipo di merce. Gli sviluppi in corso, condotti con il contributo di Atos Origin, porteranno ad adeguare il software per svolgere le attività di picking sulla base di tour di distribuzione“. A beneficiare dei frutti del progetto sono state non solo le performance dell’area delle minuterie, cresciute in modo eclatante, ma anche il bilanciamento dei carichi affidati ai trasloelevatori nell’autoportante e, pure, le modalità di allocazione, riflesse in una maggiore disponibilità di materiale in uscita e nel conseguente migliore servizio reso ai clienti.

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